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Da quanto è tornato dal mondiale in Giappone per vestire la nuova maglia del Tolone Sergio Parisse ha totalizzato 433 minuti in campo segnando una meta. L’ex numero 8 dello Stade Français è ripartito da capo dopo 14 indimenticabili stagioni a Parigi, coronate da due Bouclier de Brennus (vittoria del TOP14) e una Challenge Cup.

Parisse si sta rilanciando a Tolone, quando tutti lo davano per “cotto… troppo vecchio”, con sei partite tra Top 14 e Challenge Cup in cinque settimane, sei partite di questa prima parte di stagione che sono fruttate cinque vittorie e un pareggio in casa dei campioni dello Stade Toulousain.

In questi giorni la Nazionale è in raduno a Calvisano, il primo sotto la guida di Franco Smith, Parisse come tutti i giocatori che militano all’estero non ci sarà ma si è messo a disposizione per il raduno del 20-21 gennaio e per i due test casalinghi del 6 Nazioni contro Scozia (22 febbraio) e Inghilterra (14 marzo).

Parisse con l’Italia ha giocato cinque Coppe del Mondo, totalizzando 142 cap in azzurro, di queste 142 partite sono molto poche le vittorie, le più significative contro la Francia (2011 e 2013), il Galles (2007) e il Sudafrica (2016).

Parisse chiarisce il suo futuro prossimo con la Nazionale dal Corriere dello Sport: “Le probabilità che questa sia la mia ultima stagione sono elevate. Ma il problema è più fisico che mentale. Dovessi farne un'altra, comunque, sarebbe certamente l’ultima”.

“Ho esposto a Smith il mio desiderio di chiudere la carriera internazionale a Roma, davanti alla mia famiglia, ai miei amici e ai nostri tifosi. Lui è d'accordo sul fatto che merito un'altra partita, che non posso finire con quell'incontro cancellato dal tifone. Affronterò la Scozia, l'Inghilterra o tutte e due, ma non giocherò di sicuro l'intero Sei Nazioni”.

Sergio Parisse non sarà più il capitano dell’Italia, dopo 12 anni vedremo un nuovo leader in maglia azzurra: “La Nazionale ha bisogno di sviluppare altri giocatori con doti di leadership. E’ ora che altri prendano il mio posto”.

Parisse ha pianificato il futuro post carriera, farà l’allenatore. “Mi mancheranno l'adrenalina e la tensione delle partite, l'atmosfera degli stadi, ma sono sereno perché so già cosa farò: l'allenatore. Mi piace gestire, tenere i rapporti umani, l'ho già fatto durante la mia carriera. Ripartirò da zero e sarà eccitante.”

Avrà un incarico nella Federazione Italiana Rugby come è già successo in passato con gli ex azzurri Alessandro Troncon, Giampiero De Carli, Carlo Orlandi e molti altri ancora? “Non mi spaventerebbe di certo, da giocatore mi sono sempre assunto responsabilità. Prendere in mano un progetto non mi dispiacerebbe.” Queste le dichiarazioni di Parisse dal Corriere dello Sport.

 

 

 

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