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Torniamo sull’argomento affluenza di tifosi appassionati di rugby allo stadio. Abbiamo visto l’importante calo spettatori per le partite dell’Italia all’ultimo 6 Nazioni (leggi qui l’approfondimento dedicato) e abbiamo provato a cercare una soluzione con l’Amministratore Unico delle Zebre Rugby Andrea Dalledonne. Il manager esperto in rilanci societari, da due stagioni a capo dell’ufficio amministrativo della franchigia con base a Parma, ha accettato di rispondere alle domande di Rugbymeet.

 

Come invertire questa tendenza? Come si possono richiamare e far riappassionare i tifosi al rugby?

“E’ difficile dare una risposta a questa domanda, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. I risultati in questo momento non arrivano e i risultati sono il motore un pò in tutti gli sport, soprattutto per noi italici, ricordiamoci i casi di Alberto Tomba, Panatta, Luna Rossa. Se ci sono i risultati il pubblico italiano si appassiona. Il momento non è felice e purtroppo a mio parere sarà difficile avere nell’immediato risultati incoraggianti.”

 

Il calo spettatori è un problema anche per le Zebre. Cosa è necessario fare?

“Bisogna tornare a un concetto che io già avevo manifestato in altre occasioni. Bisogna ricreare la coesione attorno al nostro movimento attraverso una serie di iniziative, recuperare credibilità attraverso un processo composto da tanti piccoli passi che dovrà essere costante nel tempo. Creare spettacolarità, creare interesse e sfruttare alcune delle cose che rendono unico lo sport del rugby. Il terzo tempo per esempio. Questo nell’attesa che il movimento possa esprimere quel livello di risultati che ci si aspetta sia dalla Nazionale che dalle franchigie. E’ più facile che ciò arrivi prima dalle franchigie, la Benetton sta andando bene e speriamo di poter tornare vincenti anche noi a breve.”

 

Quando segue le Zebre all’estero ha avuto modo di confrontarsi con l’aspetto dirigenziale e manageriale delle altre squadre di Guinness Pro14? Il prodotto Rugby all’estero si vende benissimo. Cosa manca a noi?

“Penso che a livello delle partite del 6 Nazioni l’evento, inteso come pre e post partita, in Italia è ben organizzato. Il Villaggio dell’Olimpico non ha niente da invidiare all’organizzazione delle altre Union del 6 Nazioni. Quindi diventa anche difficile intervenire in quel settore. Però bisogna come prima cosa tornare in televisione e nei giornali. Il primo passo è tornarci. Anni fa avevamo costantemente in televisione personaggi come i fratelli Bergamasco, Andrea Lo Cicero e Martin Castrogiovanni. Dobbiamo tornare a essere presenti a livello mediatico.”

“Alle Zebre stiamo cercando di farlo nel nostro piccolo, è ovvio che per arrivare a certi livelli ci vorrà del tempo. Come nel gioco, per vincere bisogna partire dalle cose basilari come gli skills, la stessa cosa vale per lo spettacolo.”

 

Castrogiovanni, Lo Cicero e i fratelli Bergamasco hanno smesso da un pezzo di giocare… E’ chiaro che ora al rugby italiano manca un personaggio mediatico.

“E’ una risposta scomoda la mia, ma è così. Ci mancano i personaggi, ci sto pensando da tempo e nel nostro piccolo stiamo cercando di fare qualcosa. I personaggi mancano e vanno ricostruiti piuttosto in fretta. Questo è un momento cupo ma è proprio in questi momenti che bisogna porsi domande. Se troveremo le risposte giuste usciremo da questa situazione, è chiaro che se arriveranno le vittorie sul campo il percorso sarà più facile e più breve.”

 

Dal suo arrivo alle Zebre Rugby si è percepita un’aria più positiva attorno alla squadra e all’interno dello spogliatoio. Continuerà ad essere l’Amministratore Unico delle Zebre anche per i prossimi anni?

“Non lo so. Posso dire però che il mio obbiettivo è costruire una società, come già fatto in tutte le altre mie attività, che possa sopravvivere indipendentemente da me. Quindi costruire un tessuto societario e tecnico molto forte, stabile e duraturo. Parlo proprio di organizzazione, dall’ufficio commerciale al fundresing, dalla comunicazione social ai tifosi. Quando ci sarà tutto questo io sarò soddisfatto.”

“Fino ad oggi abbiamo cercato di dare un messaggio nuovo di freschezza e vitalità attraverso la nostra maglia, tutti lo dimenticano ma è stata premiata da una giuria femminile come la più bella maglia del mondo del rugby, ripeto, del mondo del rugby, non solo in Italia. Stiamo già pensando ad una maglia ulteriormente innovativa per la prossima stagione, stiamo pensando di giocare molte partite lontano da Parma, stiamo pensando a un tour estivo, chiaro, le poche risorse ci limitano ma le idee in cantiere non mancano.”

 

Tournée estiva?

“Certo, una tournée estiva nei luoghi turistici di mare e di montagna più frequentati in Italia sarebbe un passo davvero importante, mancano le risorse, se avessi a disposizione ad esempio 500.000€ da spendere, li investirei probabilmente in questo progetto. In questo modo attireremmo turisti stranieri e aumenteremo il numero di appassionati e curiosi italiani.”

“Investire con poche risorse è difficile, ma questo non ci deve scoraggiare”.

 

 

 

Risultati della 18° giornata di Guinness Pro14 - clicca sul match per tabellino e statistiche

 

 

 

 

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