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Cosa ci rimane di questa Rugby World Cup? L’immagine più particolare è quella di un Richie McCaw sorridente che entra in sala conferenze stampa e posa la coppa in mezzo a lui e Steve Hansen in bella mostra per tutti i presenti. Il senso di soddisfazione, rilassatezza e consapevolezza dell’aver raggiunto l’obiettivo è apparso evidente dal sorriso aperto e sincero di McCaw.

L’immagine è invece quella di Sonny Bill Williams che regala la sua medaglia del vincitore al ragazzino prima placcato dagli addetti alla sicurezza del campo e poi lasciato libero dopo il suo intervento. Ma anche il drop goal di Dan Carter che sotto una pressione incredibile, senza “nessuno spazio” e pochissimo tempo ha segnato il più difficile e “improbabile” dei drop, quello che ha riportato gli All Blacks a +7 ma che soprattutto ha cambiato nuovamente l’inerzia della finalissima.

Non ci sono dubbi che abbia vinto la migliore squadra al mondo, ma anche la migliore squadra della storia del rugby. Non ci sono dubbi che ad alzare la Webb Ellis Cup sia stato il più grande giocatore della storia del Rugby. Richie McCaw 148 match e 131 vittorie, 22 match in RWC e record in coabitazione con Jason Leonard, 2 coppe del mondo vinte e soprattutto con un favoloso back-to-back programmato e inseguito già dal giorno dopo la vittoria del 2011.

Qual è la frase che più ci ha colpito? Forse l’ammissione senza troppi compromessi da parte di Steve Hansen che il migliore al mondo di tutti i tempi è proprio Richie e che il numero 2 è Dan Carter. Anche solo per il fatto che il primo ha disputato 148 match da flanker mettendo il proprio corpo sulla linea del vantaggio ogni volta. Secondo per quanto ha dato al rugby e alla nazione proprio DC che ha saputo costruire e prendersi quella che si può tranquillamente definire la sua RWC giorno dopo giorno per riempire quel senso di incompiuto lasciato dall’infortunio che gli aveva fatto vincere il trionfo del 2011 da bordo campo.

Dan Carter è stato incoronato il miglior giocatore della RWC2015 per il crescendo di straordinarie prestazioni messe in campo dai quarti di finale in poi. Se è stato quasi ordinario e anche impreciso al piede nelle Pool è stato inarrivabile e praticamente perfetto poi, ha saputo guidare con ordine, tranquillità e classe immensa la sua squadra anche nei momenti che avrebbero fatto tremare i polsi a chiunque.

La parola? Legacy, All Blacks Legacy….quel senso di appartenenza speciale e fortissimo che si crea dal primo momento in cui un giocatore, un individuo viene a far parte della famiglia in nero. Significato di Legacy spiegato benissimo da McCaw proprio in conferenza stampa e che si può riassumere con l’hashtag utilizzato da tutti i giocatori #AllBlacksEverything!

Cosa rimane a tutti quelli che hanno vissuto questa manifestazione? Il senso di aver preso parte e vissuto un evento speciale, il senso di aver vissuto l’evento sportivo dell’anno e forse degli ultimi anni e di quelli a venire. Il senso di magia che si aveva a prendere un treno, un bus, una metro e a camminare per andare allo stadio immersi in una folla di gente festante e sorridente.

Rugby World Cup 2015, la migliore di sempre vinta dal Team migliore di sempre. 44 giorni di sport, dello sport che amiamo e di pura gioia! 

 

Sonny Bill Wiliams regala la medaglia

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