Cardiff nei guai: niente bullismo per Dai Young ma il coach se ne va
Le indiscrezioni sul prossimo allenatore
Le accuse di bullismo nei confronti di Dai Young non sono state provate (evidenze insufficienti è la formula usata per spiegarlo), ma l'allenatore gallese e il Cardiff Rugby si separano ugualmente. L'annuncio è stato dato ieri, come riporta il sito della Bbc.
Young, 55 anni, ex pilone con 54 presenze nel Galles e il 3° posto alla coppa del mondo 1987, era sospeso dal 20 aprile dall'incarico di head coach per le accuse di bullismo nei confronti di elementi della squadra. Era stata istituita una commissione d'indagine indipendente che ora ha portato a questo esito. Il rapporto fra allenatore e club però si è però deteriorato, sottoposto a inevitabili tensioni per un'accusa così pesante, ed è giunto il divorzio.
Dai Young, al Cardiff da due stagioni, ha riportato il club in Champions Cup con il primo posto nella Conference gallese di URC (44 punti davanti a Ospreys 35, Llanelli 34, Dragons 24), decimo in classifica assoluta davanti al Benetton (41). Ora il processo di crescita s'interrompe e per il club/franchigia della capitale sono gatte da pelare, che si aggiungono ai noti problemi finanziari del rugby gallese e delle sue "Regions".
Il Cardiff ha perso anche i tre assistenti di Young (quello della difesa Richard Hodges è approdato alla Zebre), ha affidato la preparazione estiva alla coppia Matt Sherrat-Richie Rees e a 14 settimane dall'inizio dell'URC è senza guida tecnica. Un'altra opportunità in più per il Benetton di fare meglio in classifica della scorsa stagione, visti i guai e la debolezza di un avversario diretto.
Per la successione di parla di nomi importanti come Rob Howley (ex assistente del Galles, candidato alla panchina azzurra prima di Conor O'Shea), Wayne Pivac (l'esonerato ct gallese) e gli ex giocatori Gethin Jenkins e Mark Jones.