Shuhei Kubo, l'arbitro giapponese che punta ai Mondiali
Classe 1981, originario di Tsukushi, nell'isola di Kyushu, nella zona meridionale del Giappone, nella vita è "arbitro a tempo pieno". Può sembrare insolito per noi occidentali, visto che il ruolo di arbitro è quasi sempre una professione collaterale, affiancata da altre attività. Nella Terra del Sol levante è, al contrario, comune dedicarsi alla professione di direttore di gara come lavoro esclusivo. Shuhei Kubo, consapevole di quanto sia arduo annaspare in uno sport dove gli anglosassoni la fanno da padrone, ha deciso di dedicarsi a questo mestiere, così come hanno fatto tanti suoi colleghi arbitri di calcio.
Prima di esordire in Top League aveva già fatto il suo debutto nella vetrina internazionale: nel 2012 viene designato per dirigere le partite del World Rugby U20 Trophy. Nel 2013 dirige il primo incontro internazionale, tra Hong Kong e Belgio. Nel frattempo fa il suo esordio in Top League dove, in breve tempo, diventa l'arbitro numero 1 del campionato giapponese
Nel 2014 esordisce nell'Asian Five Nations; nel frattempo è assistente arbitro per alcuni test match internazionali. Negli anni successivi ottiene sempre più risalto nel Panel World Rugby, e viene promosso a direttore di gara del più prestigioso U20 Championship. Nel Mondiale U20 2015 arriva a dirigere Australia-Samoa, Nuova Zelanda-Argentina e Scozia-Irlanda. Mica poco per un arbitro orientale!
Dal 2016 è presente nel panel SANZAAR degli arbitri del Super Rugby, dove viene impiegato principalmente come giudice di linea. Il suo debutto come direttore di gara ufficiale arriva nel match tra Southern Kings e Bulls.
Al 2018 ha diretto principalmente partite tra nazionali Tier 3. Nel 2016 troviamo due sfide Tier 2: Canada-Russia e Romania-Canada. Il 9 giugno, a Edmonton, dirigerà Canada-Scozia, sua prima sfida tra una Tier 2 e una Tier 1.
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