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Come brucia perdere così! Incassare una meta all’ultimo secondo e vedere svanire il punto di bonus. Fa male. Malissimo. Soprattutto dopo che i ragazzi di Bordon sono stati nella scia del Cus Torino per tutta la partita. Il verdetto finale è 22 a 14 per i padroni di casa. Quattro punti per loro e 0 per Genova.

A dire il vero, Genova aveva chiuso il primo tempo in vantaggio, 11 a 10, dimostrando carattere e nervi d’acciaio, dopo un avvio shock.

“Abbiamo preso una meta inesistente al primo minuto di gioco. L’avrebbe annullata anche uno che non ha mai visto una partita di rugby”, è il commento amaro di Stefano Bordon, che prosegue “Sappiamo che i risultati dipendono solo da noi, ma andiamo, certe decisioni arbitrali proprio non ci stanno”.

Una meta al primo minuto, un’altra al rientro dagli spogliatoi, l’ultima decisiva all’ottantesimo.

In mezzo, tanto Cus Genova, capace di segnare due mete e di mettere ansia a una squadra che si sta giocando il salto di categoria.

Il valore di Torino si era visto già all’andata, quando i piemontesi violarono l’inespugnabilità del Carlini, che durava da oltre trenta partite.

Con un po’ di buona sorte e maggiore attenzione da parte degli arbitri, probabilmente Il Cus Genova avrebbe potuto sfare il tabù della prima vittoria in trasferta della stagione.

“Io sono contento dei ragazzi. Hanno lottato e giocato. Ci fossero 10 partite da qui alla fine del campionato, non avrei preoccupazioni con una squadra così. Ora ci attendono tre finali. Ce la giocheremo fino alla fine, questo è sicuro”. Vietato sbagliare. 

 

Foto Matteo Ceschina

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