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VIDEO HIGHLIGHTS A FONDO PAGINA

Una leggera nebbiolina scende lentamente sullo stadio Sergio Lanfranchi di Parma. Dopo Natale e Santo Stefano è subito tempo di tornare a giocare, in campo il meglio del rugby italiano.
I precedenti sono in netto favore dei Leoni del Benetton, 1 sola vittoria nei 6 incontri precedenti per le Zebre. 

L’inizio di partita è un batti ribatti tra i calciatori Canna e Hayward con le Zebre in vantaggio 6-3 fino al 20’ quando l’apertura delle Zebre trova il buco in un’azione d’attacco. Bravo Canna con una finta di passaggio a infilarsi in mezzo alla difesa dei trevigiani, 13-3.
Le Zebre costruiscono una buona azione ripartendo dai propri 22 prima con  Van Schalkwyk e poi con Berryman, dalle fasi successive i bianco neri guadagnano un calcio di punizione da mischia chiusa che Canna trasforma, 16-3, siamo al 36’.

Il risultato al termine del primo tempo non cambierà, fino ad ora non possiamo dire di aver visto un match spettacolare, combattuto si, ma le belle partite sono altre.

Tornano in campo le squadre, al 45’ il centro delle Zebre Garcia si incarica di piazzare un calcio da meta campo, la palla però è corta. Fino a questo momento il Benetton ha sofferto leggermente la mischia zebrata, l’arbitro Whitehouse però punisce Lovotti con un giallo ritenendolo causa dei continui crolli. Hayward poco dopo riporta sotto i suoi con un piazzato, 16-6 e siamo al 55’.
Benetton è nel momento migliore, i continui attacchi dei bianco verdi costringono le Zebre al fallo, stavolta è il capitano Biagi a essere mandato fuori per 10 minuti, la touche successiva costruisce la piattaforma per la meta di Hayward, Benetton due uomini in più, al 60’ siamo sul 16-11.
Al 67’ arriva il sorpasso del Treviso, in meta da azione insistita con il pacchetto Ornel Gega, l’arbitro convalida dopo il TMO, 16-18.
Neanche il tempo di respirare che dal calcio d’inizio successivo la palla esce incontrollata dal raggruppamento, l’ovale viene pericolosamente calciata verso l’area di meta del Benetton ed è Biagi stoppa il calcio di liberazione ma poi il più lesto a tuffarsi sul pallone è Valerio Bernabò, contro sorpasso, Haymona non trasforma, 21-18.
Benetton non ci sta e va ancora in meta, al 75’ da azione insistita nei 22 metri delle Zebre è Zanusso (poi mremiato man of the match) a schiacciare, Hayward trasforma, 21-25. 

Gli ultimi minuti sono di fuoco, le Zebre risalgono il campo per i 5 punti, un calcio di punizione non cambierebbe le cose, all’80’ dopo i ripetuti tentativi di sfondare la linea di meta arriva la marcatura sulla bandierina di Dries Van Schalkwyk che regala la vittoria alle Zebre. 

Bellissimo secondo tempo anche per il pubblico che si è scaldato parecchio, le Zebre vincono per la seconda volta il derby d’Italia, al Lanfranchi finisce 28-25.

 

Tabellino: 14' c.p. Canna (3-0), 16' c.p. Hayward (3-3), 18' c.p. Canna (6-3), 20' meta Canna tr. Canna (13-3), 35' c.p. Canna (16-3)  Primo tempo 16-3  54' c.p. Hayward (16-6), 59' meta Hayward (16-11), 67' meta Gega tr. Hayward (16-18), 68' meta Bernabò (21-18), 75' meta Zanusso tr. Hayward (21-25), 80' meta Van Schalkwyk tr. Haimona (28-25)

Man of the Match: Matteo Zanusso (Benetton)

Calciatori: Canna 4/4  Garcia 0/1 Haimona 1/2 (Zebre).  Hayward 4/5 (Benetton)

Cartellini: 50' giallo Lovotti (Zebre), 58' giallo Biagi (Zebre)

Spettatori: 4509

 

Zebre Rugby: Muliaina (21’ s.t. Beyers), Berryman, Bisegni, Garcia, Van Zyl, Canna (26’ s.t. Haimona), Burgess; Van Schalkwyk, Meyer, Sarto J.,Biagi (cap), Bortolami (15’ s.t. Bernabò), Chistolini (21‘ s.t. Ceccarelli), D’Apice (32‘ s.t. Fabiani), Lovotti (Non entrati: De Marchi An., Ruzza, Palazzani) All.Guidi  

Benetton Treviso: McLean, Pratichetti, Iannone, Christie, Ragusi (30’ s.t. Smylie), Hayward, Gori; Zanni (cap) (28’ s.t. Steyn), Minto, Barbini (32’ s.t. Barbieri), Palmer (21’ s.t. Paulo), Fuser, Harden (7’ s.t. Manu), Giazzon (7’ s.t. Gega), Zanusso (Non entrati: De Marchi Al., Sgarbi) All.Casellato 

 

Arbitro: Ben Whitehouse (Galles)
Assistenti: Claudio Blessano (Italia), Matteo Liperini (Italia)
TMO: Alan Falzone (Italia)

 

Foto Pino Fama

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