Rugby Viadana: Filippo Frati su pre stagione, mercato e Top12
Attenzione a questo Viadana. La squadra mantovana vuole voltare pagina dopo un’ultima stagione difficile, conclusa al sesto posto e marchiata in partenza da infortuni pesanti tra cui quello del capitano, regista e calciatore titolare Brian Ormson. La notizia più bella per l’ambiente giallonero è proprio il recupero completo del suo mediano d’apertura, una garanzia importante per il confermato head coach Filippo Frati.
“Considerando che l’anno scorso ha saltato tutto il campionato, il suo recupero rappresenta per noi il miglior acquisto in assoluto”, afferma Frati, “Due anni fa da solo ha marcato 242 punti, quest’anno i primi sette marcatori sono arrivati insieme a 241. Penso che abbiamo compiuto un mezzo miracolo restando agganciati fino all’ultimo al treno playoff, pur senza le sue doti di regista e di realizzatore. Tenendo conto che abbiamo perso cinque partite con uno scarto massimo di tre punti è chiaro che ci è mancato molto un giocatore del genere, sia in partita sia in allenamento. E’ bello riaverlo tra noi”.
Ma le novità in casa Viadana partono innanzitutto dallo staff tecnico, che si arricchisce di nuove figure a tempo pieno come espressamente richiesto al club da Frati.
“Sono molto grato dello sforzo fatto dalla dirigenza per ampliare lo staff”, continua il tecnico del Viadana, “L’anno scorso eravamo due allenatori e tre preparatori atletici. Quest’anno ci sono anche un video analyst e uno skills coach, entrambi a tempo pieno. Plinio Sciamanna è stato confermato come assistant coach dopo l’ottimo lavoro svolto, e si occuperà degli avanti e della difesa; Giovanni Ghelfi, che allenava l’Under 16, sarà lo skills coach e contemporaneamente l’allenatore dell’Under 18, mentre Francesco Iannucci, un tecnico aquilano, sarà il nuovo video analyst full time ed assumerà inoltre il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile, dal minirugby all’Under 18. Per quanto riguarda i preparatori, il responsabile Sebastiano Peri sarà affiancato da due assistenti, Giorgio Rasoli e Nicola Negri. Nel complesso siamo uno staff tecnico ampio e con diverse competenze, che può proporre sedute di un certo livello e curare molto i dettagli. Credo che questi aspetti avranno un riflesso importante sulle prestazioni della squadra”.
Qual è il suo bilancio dopo le prime settimane di lavoro?
“Siamo veramente soddisfatti di come sta andando. Abbiamo iniziato prima del solito, il 19 luglio, visto che anche il campionato inizia prima. Abbiamo seguito una preparazione un po’ diversa rispetto al solito. Sarà un campionato più lungo e continuo, con più partite e meno soste. Negli anni scorsi invece le pause abbondavano e le usavamo per fare richiami atletici ed aumentare il carico fisico nel corso della stagione. Quest’anno non sarà così. Avremo una pausa in novembre, una a Natale, un paio verso la fine del campionato. Bisognava ragionare diversamente. Abbiamo seguito carichi di lavoro medio alto la prima settimana, e molto alto nelle due successive. Avremo tre giorni liberi per Ferragosto, poi una quinta settimana impostata come fosse di campionato, visto che il 25 agosto abbiamo la prima amichevole con I Medicei, a Viadana alle ore 17”.
Che routine avete seguito finora?
“La nostra giornata inizia alle sei del mattino. Abbiamo formato tre gruppi di lavoro, in base alle esigenze fisiche e tecniche personali. Un gruppo inizia a lavorare alle 6, il secondo alle 7, l’ultimo alle 8. E’ stata una scelta fatta per abituare i tanti giovani che per la prima volta si misurano a questo livello che per fare questo sport bisogna fare sacrifici. Svegliarsi alle 5 implica non fare tardi la sera, curare l’alimentazione in un certo modo, sapersi organizzare meglio. E poi è orario in cui si respira e si può rendere meglio. Qui in Pianura Padana c’è una cappa di afa, a metà mattina già non si respira. Noi per le 10 massimo 10.30 terminiamo gli allenamenti del mattino. I ragazzi poi tornano al pomeriggio, per una doppia seduta abbinata sempre a palestra o video”.
Come giudica il gruppo a vostra disposizione?
“Sono decisamente soddisfatto della campagna acquisti, la società ha esaudito le mie richieste. Sono arrivati giocatori importanti, come Ferrarini, che ha maturato esperienze importanti in Celtic League, Ruffolo, ex capitano a Rovigo, un talento della nazionale giovanile come Di Marco e molti altri giocatori dotati che ambiscono a rilanciarsi o a fare il salto di qualità. Come già osservato il rientro di Ormson ci dà molta più confidenza e possibilità di opzioni tattiche. E abbiamo ancora posto per due stranieri, un avanti e un trequarti. Spero che la prossima settimana, dopo Ferragosto, saremo in grado di annunciarne l’ingaggio”.
Come sarà questo campionato a dodici squadre?
“Ho appoggiato l’idea di allargare il campionato, invece che ridurlo. La cosa più importante è giocare di più e l’aumento del numero delle squadre favorisce questo. Si evitano le soste lunghe e inutili. Sicuramente ci sarà più possibilità di scendere in campo per i giovani e anzi necessità di farli maturare prima. Perché il Top 12 riesca ad essere la palestra per arrivare in Pro 14 e alla Nazionale serve garantire più minutaggio e più continuità agonistica ai giocatori. La sproporzione di livello tecnico tra le più forti e le più deboli è una falsa scusa secondo me. Ci sono anche negli altri campionati le sproporzioni tra squadre più o meno forti. Non è una cosa così negativa e comunque vedo molti più aspetti positivi in questo cambiamento. E, permettetemi un parere personale: finalmente han cambiato nome. Eccellenza non si poteva sentire, molto meglio Top 12. Di questo sono particolarmente contento”.
Chi sono le favorite a blocchi di partenza?
“Il Petrarca un gradino sopra tutti. Ha una rosa invidiabile, con almeno 30 giocatori di altissimo livello. Hanno perso qualche pedina importante, come ad esempio Simone Rossi, ma ha veramente tanti talenti ed ha fatto tutti innesti di qualità. Tra i tanti cito Manni, che è un gran bel giocatore. Già avevano una terza linea forte, con lui aggiungono qualità e gioventù. Forse l’unico neo è la mancanza di un giocatore estroso come Rizzi, complementare a Menniti-Ippolito, che permetteva di offrire soluzioni diverse in attacco”.
Le altre big?
“Le Fiamme Oro si sono mosse bene sul mercato, rinforzando la lacuna del numero 10 con l’arrivo di Ambrosini. Calvisano ha fatto di nuovo uno squadrone e vorranno rifarsi subito. Bisognerà vedere se Lane saprà rendere sugli standard di Novillo, mentre con Vunisa sono andati sul sicuro. Poi si sono assicurati un centro giovane e di talento come Mazza. Rovigo ha perso le tre seconde linee linee ma ha preso Canali e Nibert dal Colorno, più Cicchinelli che torna in rossoblù. Anche Antl è un ottimo acquisto mentre la vera scommessa è Dominguez. Inoltre con Casellato head coach secondo me c’è più garanzia di gioco e risultati”.
Le possibili sorprese?
“Bisognerà stare attenti ad almeno tre squadre: I Medicei, che hanno chiuso una gran campagna acquisti, il San Donà, che ha preso altri due sudafricani (Stander e Owen, ndr) e il Valorugby Emilia, che ha chiuso il campionato in crescendo e pur avendo perso un leader come Ferrarini ha preso rinforzi di spessore”.
La lotta per la salvezza?
“Bisognerà evitare distrazioni per non complicarsi il cammino. A mio parere chi rischia di più sono le neopromosse, con Verona forse più pronta per il Top 12. Anche Mogliano potrebbe faticare: sconta partenze importanti ed ha una rosa molto giovane. Direi che queste tre dovranno sgomitare fino alla fine. La Lazio invece è un gradino sopra. Ha preso stranieri interessanti, è alla quarta stagione con Montella ed è una squadra che in casa dice sempre la sua e non ha paura ad attaccare”.
Dopo l’amichevole con I Medicei cosa vi attende?
“Una settimana in Valle di Ledro, in Trentino, storica località di ritiro estivo. Lavoreremo soprattutto sul team building. E’ un posto splendido, ideale per cementare il gruppo dopo cinque settimane intense di carico atletico. Poi andremo a preparare la seconda amichevole, a Mogliano venerdì 7 settembre, prima di concentrarci sull’esordio casalingo con San Donà”.