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Torna nel campo della Fir, ma solo per pochi istanti, il pallone calciato dalle società venete nella riunione di Silea di martedì sera.

Dall’incontro, al quale hanno preso parte i rappresentanti del Treviso, del Rovigo, del Petrarca, del San Donà e del Mogliano, è scaturita la decisione di dar corso a un rapida “interruzione di gravidanza” del progetto Dogi, per il quale i convenuti hanno ritenuto di avere “troppo poco tempo a disposizione”. A proseguire l’attiva celtica ed europea dovrà essere il Treviso, almeno per un altro anno, tempo durante il quale verrà eventualmente formalizzata la struttura dei Dogi.

Che succederà ora?

Sul tavolo continuano ad esserci i quattro milioni messi a disposizione dalle Fir, la quale a questo punto, non potrà far altro che chiedere al Treviso di avanzare una propria proposta tecnica e organizzativa capace di meritarsi il contributo federale destinato alla disputa di Pro12 e Heineken/Amlin Cup.

Treviso in effetti è in una situazione assai precaria: l’allenatore delle ultime stagioni, Franco Smith,  è stato licenziato prima di Natale, e al momento non ci sono indicazioni sulle linee tecniche del futuro, molti dei giocatori di prima fascia, Cittadini, Rizzo, Ghiraldini etc sono in procinto di trasferirsi all’estero, mentre la società, in concomitanza della sconfitta dell’Italia con la Francia, ha emesso un comunicato che diceva “conclusa la propria esperienza nel torneo celtico”.

A questo punto urgono segnali da parte del club di Ponzano sulle reali intenzioni per il prossimo futuro: quanto verrà messo a budget per le prossime stagioni, chi dirigerà il club dal punto di vista tecnico e da quello organizzativo, dopo il fallimento sportivo di questa ultima stagione, con quali giocatori  etc. All’ordine del giorno c’è anche l’adesione (uomini e strategie) alle linee guida della federazione. Alfredo Gavazzi non intende spendere quattro milioni senza precise garanzie: quattro anni fa venne firmato un protocollo che i fatti hanno poi in parte disatteso: oggi la Fir non sembra disposta a ripetere gli errori del passato.

Se Treviso c’è deve battere un colpo forte e chiaro. Possibilmente presto.

 

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