Alessandro Troncon si racconta “il rugby giocato è come una droga”
Alessandro Troncon è stato capitano dell’Italia con la maglia numero 9 del mediano di mischia, un giocatore carismatico, il primo a rompere il muro delle 100 presenze in Azzurro, sono infatti 101 i caps e 19 le mete con la maglia dell’Italia. L’ultima presenza risale al Mondiale 2007 giocato in Francia, quando l’Italia ha sfiorato il passaggio ai quarti di finale nel match contro la Scozia (18-16). Ad oggi il miglior risultato del rugby italiano alla Rugby World Cup.
Negli anni novanta proprio “Tronky” aveva giocato per le Zebre, selezione in maglia bianco nera fondata dall’ex capitano dell’Italia Marco Bollesan.
Alessandro Troncon si racconta, il 45enne allenatore dei trequarti delle Zebre Rugby in Pro14 risponde alle domande di una lunga intervista dal canale YouTube bianco nero.
Una delle domande fatte al trevigiano è stata: Cosa ti manca del rugby giocato?
“Il rugby giocato è come una droga, mi manca la droga che ti produce giocare a rugby in un certo livello, chiamala adrenalina… Sono cose difficili da spiegare perchè chi non le ha vissute difficilmente riesce a capire cosa può produrre in generale lo sport praticato a un certo livello”.
“Adesso mi sono disintossicato abbastanza però soprattuto nei primi anni non è stata cosa semplice gestire questa mancanza..”
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