Francia - Italia 35-22 le pagelle
La temuta interrogazione di francese è andata male, anche se non in modo tragico come nelle previsioni più fosche. L’Italia ha perso a Parigi, per 35-23, ma ha dimostrato di esserci, di volersi misurare da pari con le migliori squadre europee pur non essendo ancora al loro livello. Non ci si può nascondere dietro a un dito, contro avversari che la settimana prima hanno steso niente meno che l’Inghilterra e che hanno in bacheca le ultime due Coppe del Mondo Under 20.
La classe di alcuni transalpini, da Ntamack a Serin, passando per capitan Ollivon e l’onnipresente Aldritt, e le peculiarità tattiche della squadra di Galthié hanno spostato l’ago della bilancia in favore dei cugini d’Oltralpe, che a parte un paio di momenti di calo dopo aver subito meta, non hanno mai avuto il fiato azzurro sul collo.
La sconfitta degli Azzurri di Franco Smith, a ragion veduta, va annoverata tra quelle cosiddette onorevoli, sia per il divario tutto sommato contenuto (specialmente per le aspettative della vigilia) sia per come si è sviluppata, con l’Italia che ha comunque provato a rifarsi sotto ed ha chiuso con una bella marcatura al largo.
Le Pagelle.
Hayward. Riporta ordine e consistenza al triangolo allargato, tamponando con mestiere molte situazioni pericolose. Importanti inserimenti in attacco, premiati allo scadere dall’assist per Bellini. Voto 6.5
Bellini. Match intenso e tutto sommato lineare per l’ala delle Zebre, costretto agli straordinari in difesa per contenere le folate dei Galletti. Viene ripagato all’ultimo minuto con la meta dell’orgoglio che per qualche secondo zittisce il pubblico francese già in festa. Voto 6
Morisi. Soffre l’impatto dei portatori di palla francesi che provano ripetutamente a sfondare sul suo canale, trovando in più di un occasione il modo di avanzare decisamente. Prova generosa ma insufficiente. Voto 5 +
Canna. Dopo il buon esordio come primo centro a Cardiff ci si aspettava molto da Canna, che ha in parte confermato quanto di buono messo in mostra con il Galles. Anche i francesi tuttavia lo aspettavano al varco, soffocando la sua verve offensiva con difese rovesciate e salite rapide dei difensori. Voto 5.5
Minozzi. Riportato all’ala e in buona sintonia con Hayward ha regalato la sua elettricità al pubblico dello Stade de France. Sua la prima meta che ci permette di rientrare in partita e sue tante iniziative efficaci per rilanciare il gioco dell’Italia. Voto 6.5
Allan. Prova decisamente incolore del nostro mediano d’apertura, messo alla frusta dalla pressione transalpina e più volte beccato in castagna in difesa e sulle prese al volo. Ha sulla coscienza un calcio importante, da buona posizione, sbagliato nel secondo tempo. Bravo a tenere viva la palla per la prima meta azzurra. Voto 5
Braley. La cinghia di trasmissione del motore azzurro ha faticato a tenere alti i giri dei suoi compagni, lavorando con efficacia e ritmo per impensierire la solida difesa avversaria solo a sprazzi. Voto 5.5
Steyn. Contro le micidiali terze linee francesi ha dovuto tirare fuori tutta la sua potenza fisica e ferocia agonistica, reggendo il campo in modo apprezzabile per ottanta minuti di battaglia di impatti e scontri nel breakdown. Voto 6
Polledri. Semina placcaggi con impressionante attitudine, pareggiata solo dall’altrettanto encomiabile capitan Bigi. Se in difesa è stato monumentale, altrettanto non si può dire in attacco dove sarebbe servito qualcosa di più per mettere in discussione la supremazia dei padrini di casa. Voto 6
Negri. Anche da parte del flanker di origini zimbabwesi c’è stato impegno e sacrificio e probabilmente tra i tre uomini di terza linea è stato quello che ha cercato di mettersi più in mostra. Non sempre c’è riuscito ma l’intenzione è quella giusta. Voto 5/6
Budd. Titolare dell’ultimo momento, per un problema fisico di Zanni, e al rientro da un infortunio, il capitano del Benetton sfodera una prestazione da primo della classe. Decine di metri palla in mano, rabbioso negli impatti, costante in rimessa laterale. Lodato anche dalla stampa francese e anglosassone. Voto 7
Cannone. L’esordio positivo, nonostante tutto, vissuto a Cardiff viene confermato da un'altra partita all’altezza. Molto cercato come penetrante, quando non riesce a prendere il vantaggio gestisce il pallone in modo efficace. In difesa può essere più determinante. Voto 6 -
Zilocchi. Buona partita in spinta e presenza solida per il pack in giro per il campo. Si è speso molto nei placcaggi e sul punto d’incontro, concedendo però un paio di falli. Voto 5/6
Bigi. Non è stata una prova perfetta né esente da colpe, con un paio di sviste difensive che hanno aperto la strada alle offensive avversarie. In termini di mole di lavoro è stato però impressionante, sia palla in mano sia come quantità di placcaggi portati a termine. Una consistenza che ha giovato allo spirito di squadra. Voto 6 +
Lovotti. Distribuisce un paio di placcaggi da guerriero, lavorando con efficacia attorno ai punti d’incontro, ma commette anche qualche ingenuità a contatto. In mischia non riesce a minare la stabilità della prima linea francese. Voto 5/6
Riccioni. Mezzora intensa, sia nelle fasi statiche sia nel vivo del gioco. Il maggior possesso palla azzurro del secondo tempo gli permette di conquistare la sufficienza. Voto 6
Fischetti. Come per il compagno di prima linea, il suo ingresso è premiato dal buon rendimento della squadra. Voto 6
Licata. L’assist con uno spin rovesciato che apre la via all’ultima meta azzurra merita anche il plauso in diretta dei commentatori. Si era già messo in mostra per la grande vitalità. Voto 6/7
Zani. Segna una meta che pochi giocatori sono in grado di fare, anche tra le prime linee, e mantiene un ottimo livello in mischia e in rimessa laterale. Voto 6/7
Tuvaiti. Si vede che ha voglia ma non riesce a trovare occasioni per mettersi in luce. Voto 5/6
Palazzani. Fa di tutto per tenere alti i giri del motore negli ultimi venti minuti, in cui l’Italia riesce a violare per due volte la linea di meta avversaria. Voto 6 +
Bisegni e Ruzza. Sei e quattro minuti di gioco rispettivamente. Alla prossima occasione. NG
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