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Siamo finalmente arrivati alla settimana dell’OffBeat 7s, Torneo di Rugby Sevens che quest’anno sarà ospitato al Payanini Center di Verona sabato 15 giugno. Dopo aver presentato la struttura e tutte le particolarità che lo rendono il torneo di rugby a sette dal più alto tasso tecnico del paese, andiamo ad analizzare lo stato della disciplina in Italia con Francesco Brolis, uno degli organizzatori e dei promotori dell’OffBeat 7s. I Plus del codice a 7 rispetto alla tradizionale versione a 15, la Nazionale e gli arbitri, questi alcuni degli argomenti toccati nell’intervista a Francesco Brolis.

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Francesco Brolis

 

I plus del Sevens

“Io amo il rugby, il rugby a 15, le mischie il contatto ripetuto ma credo Rugby a 15 e Rugby 7s non siano da paragonare ma da affiancare e  sicuramente possono avere un appeal diverso che possa andare a trovare in modo trasversale, appassionati e tifosi del nostro sport. Se il rugby a 7 è diventato uno sport Olimpico e il 15 no c’è un motivo. Questioni logistiche certo… Ma non solo. Io sono innamorato del “Sevens” perché è di comprensione immediata. Chi non conosce il rugby guardando una partita sevens riesce ad entusiasmarsi quasi subito, perché è più veloce e appassionante. Sarebbe intelligente valorizzarlo”.
 

Quali sono allora i plus del Sevens per chi il rugby già lo conosce nella versione tradizionale?

“E’ più spettacolare, veloce, è un’esaltazione delle abilità dei singoli e della fisicità. Avere spazi e intervalli più ampi da attaccare lo rende anche coinvolgente”.

“Una delle cose che mi è piaciuta subito del Sevens è la tipologia dei Tornei, con fase a gironi e fasi finali tutto svolto in uno due giorni. E’ così che una squadra piccola come può essere Tonga può giocare contro gli All Blacks . Una cosa che non capita nel rugby a 15 se non al Mondiale ogni 4 anni” poi svolgendosi tutto in uno due giorni fa vivere a tuti i partecipanti un esperienza di condivisione e contatto tre le squadre partecipanti al torneo”.

 

In Italia la Nazionale 7s è lasciata un pò a se stessa, non si vedono grossi investimenti

“Credo che inevitabilmente si debba arrivare a fare degli investimenti anche in Italia, tutte le grandi federazioni lo fanno, e credo che anche in Italia sia stiano facendo, partendo dall’inserire il sevens nelle categorie juniores Ma anche sui seniores qualcosa si sta muovendo ed a breve ci saranno belle novità' sono contento.

La nostra nazionale poi  è trascinata da Mazzantini il tecnico, e da Angeloni, la loro passione spero possa fare la differenza, sono speranzoso per il futuro e sogno l’Italia alle Olimpiadi”.
 

E dei Tornei Sevens in Italia cosa pensi?

“Purtroppo i tornei estivi di rugby sevens vengono spesso affiancati solo alla festa, ma oggi questa concezione sta cambiando perché lo sforzo fisico di un torneo sevens è importante. Chi vuole vincere non può pensare solo al terzo tempo. Anche all’Offbeat 7s avremo un terzo tempo importante ma l’attenzione è principalmente sull’agonismo e sull’innalzare il livello tecnico. Ogni investimento fatto dall’organizzazione è volto a migliorare la qualità del gioco e del Torneo”.
 

mike mulroy ref

All’Offbeat 7s quest’anno ci sarà un arbitro professionista del Sevens, l’inglese Mike Mulroy

“Si, abbiamo fortemente voluto un arbitro riconosciuto a livello internazionale nel rugby sevens per ottenere il meglio dalle performance delle squadre. Con Mike Mulroy verrà intrapreso un progetto di formazione con gli arbitri del Comitato Veneto, abbiamo infatti in programma un Clinic teorico venerdì, sabato la parte pratica direttamente all’Offbeat 7s. Gli arbitri italiani sono rimasti entusiasti di questa possibilità”.   

 

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