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E’ uno degli stranieri più promettenti e forti del campionato italiano di Eccellenza, o meglio: era uno straniero. Juan Ignacio Brex da oggi è un cittadino italiano grazie alle origini italiane del padre, buone notizie dunque per l’Italrugby di coach Conor O’Shea che potrà contare su una valida alternativa nel ruolo di trequarti centro, soprattutto ora che i centri titolari dell’Italia Luca Morisi e Michele Campagnaro sono infortunati. Ora Juan Ignacio Brex deve solo dimostrare di avere un nonno italiano per poter essere convocato, in caso contrario, come da regolamento, potrà ricevere la chiamata in Nazionale solo dopo 3 anni nei campionati italiani (è già al secondo).
“Nacho” Brex (1,89 m x 86 kg) ha fatto parte della lista degli 80 atleti argentini presi in considerazione per nazionale maggiore dell’Argentina e Jaguares in Super Rugby prima di scegliere Viadana e l’Italia. Conosciamo meglio questo interessante giocatore grazie all’intervista inviataci da Francesca Pone:

Nato nel 1992 a Buenos Aires, Juan Ignacio Brex proviene da una famiglia di rugbisti con discendenze italiane, di cui è l’unico trequarti. All’età di 4 anni inizia la sua esperienza nel San Cirano; le sue qualità gli valgono la maglia dei Pampas XV nel 2013, in seguito sostituita dalla maglia dei Jaguares nel 2013/2014.

Le sue potenzialità, inoltre, gli permettono di vestire la maglia dell’Argentina nelle selezioni giovanili Under 19 e Under 20, ma Brex costruisce la propria fama sullo sfondo internazionale grazie all’Argentina Seven.

Brex è un trequarti veloce in attacco, altrettanto abile a placcare, che ha dimostrato notevolmente le proprie potenzialità durante la scorsa stagione, quando nel suo esordio in primavera contro le Fiamme Oro ha marcato la prima meta con la maglia del Rugby Viadana, che ancora veste per questa stagione 2016/2017.

“La mia famiglia, per parte di mio padre,  è italiana” racconta Juan Ignacio Brex, “ha origini da Centuripe, un paesino in provincia di Enna. Mi sono sempre sentito italiano ed ora, finalmente, la cittadinanza è stata confermata”.

Nonostante la giovane età, ha le idee molto chiare sul suo futuro: “Ho maturato diverse esperienze in campo rugbistico, ma ho sempre avuto la voglia di giocare in campo internazionale; per farlo, però, è necessaria la cittadinanza” continua Brex. “Ora che sono italiano, potrei vestire la maglia della Nazionale italiana; il prossimo anno, inoltre, vorrei puntare molto più in alto, vestendo la maglia di una delle squadre italiane che prendono parte al campionato di Pro12, al quale penso che ogni giocatore di Eccellenza aspiri.”

“Colgo l’occasione per ringraziare coach Ulises Gamboa, che mi ha aiutato con la documentazione per ottenere la cittadinanza, il mio club argentino San Cirano in cui sono cresciuto, la mia famiglia e la mia fidanzata. 
Inoltre ringrazio anche la società del Rugby Viadana e i miei compagni di squadra, con cui si sono creati dei meravigliosi rapporti.”

 

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Foto Francesca Pone