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Al termine della partita dell’Olimpico di Torino noi di Rugbymeet ci siamo guardati in faccia un po’ sconsolati e abbiamo visto sguardi altrettanto sconsolati nei colleghi in tribuna stampa.

Abbiamo ancora in mente le parole di Antonio Pavanello all’intervista che ha rilasciato a Rugbymeet dopo il Cariparma Test Match contro l’Australia. Abbiamo perso troppe palle da fasi statiche, la mischia chiusa ha sofferto più di quanto lecito contro una squadra che ha utilizzato tutte le astuzie del caso per metterci in difficoltà in uno dei nostri fondamentali migliori. “Testa contro testa, passetti laterali per scaricare la pressione e spinta anticipata”, Glenn Jackson, l’arbitro, non ci ha certo facilitato il compito e in quasi tutti i frangenti tecnici ci ha punito, anche ingiustamente. Del resto non ci si può aspettare che un'ex apertura, seppur valida, e ottimo giocatore conosca i segreti e i trucchetti di prima linea, soprattutto con queste nuove regole d’ingaggio.

Detto questo Antonio è stato il primo a confermarci che quando prendi 50 punti giustificarsi in questo modo è come parlare del sesso degli angeli, ma è indubbio che siamo ancora poco tutelati e che dovendo giocare in principalmente in difesa, se non sei perfetto, prima o poi prendi un paio di scoppole. Soprattutto se il tuo avversario si chiama Australia non devi commettere sbavature.

Invece abbiamo commesso errori difensivi che ci sono costati almeno 3 mete….Tommy Benvenuti, da cui ci aspettavamo tanto e che ha avuto grande parte nella meta di McLean, ha commesso un paio di leggerezze inusuali, salta all’occhio l’inutile raddoppio su Quade Cooper di spalle che ha potuto dare un comodo offload da meta. Pesanti le sbavature nelle salite difensive dei nostri centri, ma più in generale della nostra linea di trequarti che ha patito la qualità Wallaby. La squadra è parsa “dubbiosa” e poco confident nei propri mezzi nonostante sia partita a mille.

In effetti le cause della debacle sono molteplici, a cominciare dagli errori al piede di Di Bernardo che avrebbero potuto tenerci attaccati alla partita nel primo tempo, errori reiterati da Tommy Allan (ottimo l’esordio con meta) che dalla piazzola ha patito la tensione.

Deficitario il gioco al piede che ci ha visti perdenti sempre, mediamente l’Australia guadagnava una trentina di metri, male l’uno contro uno come sottolineato in conferenza stampa….ma vorremmo anche sottolineare che la somma degli errori e la qualità della prestazione non può che lasciar ben sperare per gli altri test.

L’Australia è una squadra che sa attaccare molto bene e non l’ha dimostrato solo con noi, hanno incamerato punti e mete anche gli All Blacks a Dunedin (ben 33) e l’Argentina a Rosario. Non è tutto nero e siamo sicuri che i ragazzi e Jacques Brunel partiranno da questo, del resto abbiamo pure segnato tre mete ai Wallabies e, con un pò più precisione al piede, qualche punto extra avremmo potuto segnarlo.

Nell’intervista che gli abbiamo fatto post match anche Ben Mowen ha confermato che la partita è stata dura e non facile per loro, a testimonianza del rispetto tributato all’Italia e dell’importanza dell’impegno sono le parole di apprezzamento e la felicità negli occhi wallaby dopo la fine del match.

Bisogna essere più cinici e più convinti dei propri mezzi e alzare l’asticella della convinzione di poter fare le cose e farle bene. I risultati arriveranno!!!

Come direbbero degli amici “mai mular”

 

A breve le interviste a Joshua Furno ed in esclusiva per Rugbymeet BEN MOWEN capitano dell'Australia!!

 

Stay tuned on Rugbymeet...much more to come!!!

 

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GUARDA ANCHE L'INTERVISTA AD ANTONIO PAVANELLO: