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Come si diventa l'Irlanda del rugby, seconda potenza mondiale del ranking (a lungo prima), capace di andare a vincere un test 25-24 in casa del Sudafrica campione del mondo come quello visto sabato? Senza contare sull'ampia base di praticanti di Francia e Inghilterra? Con lo sviluppo dei talenti, la caccia agli equiparati/oriundi migliori, ma anche con la programmazione a lunga scadenza e scelte decise per supportarla.

L'annuncio di Humpreys

L'ultimo esempio proprio in questi giorni viene dalla decisione dell'Irfu (la federazione irlandese) di vietare alle quattro province di URC l'ingaggio di prime linee straniere dalla prossima stagione. Come scrive il sito della Bbc «l'imminente ingaggio del pilone francese Rabah Slimani per il Leinster dovrebbe essere l'ultimo arrivo straniero per anni in prima linea». La decisione è rivelata in una intervista a David Humpreys, l'ex mediano di apertura diventato il nuovo direttore di performance della federazione, al posto di David Nucifora tornato in Australia.

«Le province supportino la nazionale»

Il motivo? Il ct dell'Irlanda Andrew Farrell a piloni destri è «fortemente dipendente» dal 28enne Andrew Porter, a supporto del quale ci sono il 36enne Cian Healy e Tom O'Tolle dell'Ulster. Così Humpreys «getta la palla alle province per lo sviluppo della profondità in questo settore». Può farlo a ragione visto che Leinster, Munster, Ulster e Connacht sono finanziate da un sistema che fa capo alla federazione, con punti in comune a quello della Fir in Italia con Benetton e Zebre. Quindi l'Irfu può imporre scelte tecniche. «Le province devono trovare dei piloni e assicurarsi che siano competitivi, adesso e quando dovranno rimpiazzare i giocatori più anziani che lasceranno - afferma Humpreys - Perciò dal prossimo anno non arriveranno più prime linee straniere nel sistema irlandese finchè non avremo la profondità per supportare la quattro province e la nazionale a medio lungo termine. È la sfida che abbiamo lanciato. Potranno arrivare prime linee straniere solo se saranno eleggibili per giocare con l'Irlanda. Andy Farrel non può usare piloni o tallonatori stranieri. Noi abbiamo la responsabilità di assicurarglieli e la pressione per fare questo parte dalle province».

Un vantaggio per Benetton e Zebre

Una scelta netta, precisa e dirigista, come deve essere in un sistema piramidale guidato dall'alto. Quali frutti porterà? Lo vedremo nel giro di circa 8 anni, un paio di cicli mondiali. Se l'Irlanda avrà prodotto nuove generazioni di piloni e tallonatori competitivi avrà vinto la sfida, altrimenti sarà in crisi e avrà sbagliato strada. Intanto un beneficio immediato c'è dalla nuova proibizione per il Benetton e Zebre: le 4 province irlandesi senza prime linee straniere saranno meno competitive e il gap con le due italiani di URC si ridurrà.

La domanda

Chiudiamo con una domanda: una scelta dirigista del genere a supporto delle scelte del ct Gonzalo Quesada sarebbe possibile in Italia, visti i 5 milioni (per le Zebre abbondanti) che la Fir versa nelle casse delle due franchigie? Ci aveva provato la Fir di Giancarlo Dondi all'inizio dell'era Celtic (niente aperture straniere), ma la scelta non è durata e non ha prodotto frutti.