Chistolini vuole lesordio con samoa: attitudine e cinismo per vincere
Apia (Samoa) – La ricetta del CT Brunel non cambia ed anche il secondo giorno di preparazione dell’Italrugby al test-match contro Samoa vede i trenta Azzurri a disposizione del CT alternarsi per reparti tra il campo e la palestra prima di dar vita al primo allenamento collettivo della settimana sul campo del Marist Club di Apia.
Il caldo umido la fa da padrone nella capitale samoano, ma il lavoro degli Azzurri non si ferma ed oggi, per gli avanti guidati da Giampiero De Carli, è stato il giorno del lavoro specifico con la macchina da mischia per consolidare l’ottima qualità espressa dai primi otto uomini già contro Fiji.
Tra i tre esordienti su cui Brunel ha puntato per il tour c’è anche Dario Chistolini, venticinquenne pilone destro delle Zebre Rugby, nonno e papà romani e madre sudafricana, cresciuto nella rainbow nation prima di essere scovato dal Petrarca Padova a diciannove anni: costretto a tirare il freno a mano la scorsa settimana per una noia muscolare al polpaccio sinistro, il numero tre bianconero è l’unico a non aver ancora conquistato il primo cap dopo che, a Suva, le altre due matricole Palazzani ed Andrea De Marchi hanno vestito la prima maglia azzurra della carriera.
“Come tutti, anche per me è un sogno essere qui – dice il prima linea nativo di Johannesburg ma cresciuto a Cape Town all’ombra della Table Mountain – ogni giocatore sogna di poter scendere in campo a livello internazionale”.
Approdato al rugby ad undici anni – “tardi per un ragazzino cresciuto in Sudafrica” ammette – Chistolini ha disputato quest’anno la sua prima stagione con le Zebre in RaboDirect PRO12 dopo due stagioni e trentadue apparizioni con il Gloucester, nel massimo campionato inglese: “E’ stata una grande opportunità ed un’esperienza fondamentale per il mio rugby, ho capito cosa serve per giocare ad alto livello e sicuramente sono arrivato alle Zebre come un giocatore molto più completo di quanto non fossi prima”.
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Cavinato, head coach della franchigia di Parma, lo ha utilizzato per ben diciassette volte dal primo minuto e per tre volte dalla panchina nei ventidue incontri di regular season: “In Inghilterra non sempre ho trovato lo spazio che avrei voluto, quest’anno ho potuto aumentare il minutaggio e dimostrare la mia efficacia. Passare da Gloucester a Parma è stata una decisione chiave per poter puntare alla maglia della Nazionale” spiega “Chisto”.
Un nuovo punto di partenza per un atleta abituato a cercare sempre nuovi stimoli: “La mischia, come pilone destro, è chiaramente centrale nel mio rugby. E’ il mio pane quotidiano, ma oggi chi gioca nel mio ruolo non può più limitarsi a questo. I piloni devono placcare, portare palla, avere competenze nel gioco aperto: in questo, più che nelle fasi ordinate, sento di dover lavorare molto”.
Con una folta colonia di Zebre in Nazionale per il tour estivo, il nostro non ha faticato a ritagliarsi il proprio spazio nel gruppo: “Adattarsi in azzurro non è stato difficile, conosco già tutti i compagni per aver giocato insieme nelle Zebre o come avversari dal PRO12 e da altri campionati, l’ambiente mi ha accolto subito senza difficoltà e questo permette di lavorare in armonia. In mischia siamo davvero una cosa sola, è un’ottima sensazione”.
Giovedì, il CT Brunel sceglierà la formazione da opporre a Samoa e Chistolini potrebbe essere della partita: “Contro Fiji è stata dura, sabato qui ad Apia lo sarà ancora di più perché affronteremo un avversario meglio organizzato e dovremo essere più pronti, alzare il nostro livello di gioco”.
Contro i guerrieri del Sud Pacifico, l’Italia sabato insegue un successo che manca da novembre: “Quintin oggi ci ha parlato prima dell’allenamento – conclude la sua prima intervista in Nazionale Chistolini – ed ha sottolineato quanto importanti saranno la nostra attitudine, il cinismo, l’attenzione ai dettagli: io credo che, se lo ascolteremo e metteremo in pratica tutto questo, il risultato con Samoa non potrà che essere positivo”.