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Contro il Cus Perugia  i ragazzi di Bordon, privi del gallese Jacas, cercano la vittoria per agganciare la zona play out 

Poco più di un anno fa, Cus Genova-Cus Perugia valeva la Serie A. Era la finale d’andata dei play off, suggello di una stagione esaltante per entrambe.

Genova si impose nelle due partite e salì di categoria. Perugia, invece, venne ripescata. Alla fine, tutti felici e contenti.

La sfida di domenica avrà un valore speciale, ma solo per i ragazzi di Bordon. Un’altra gara da vincere, un altro esame da superare, per raggiungere l’obiettivo minimo, il terzultimo posto che vale i play out e può rappresentare un passo decisivo verso la vera meta di stagione: evitarli e salvarsi.

Sulla carta il Cus, specie al Carlini, è in grado di battere chiunque, ma il Perugia, quello del girone di ritorno in particolare, è tutta un’altra squadra rispetto a quella di 12 mesi fa.

Genova, invece, deve fare a meno del suo top scorer in fatto di mete, il gallese Josh Jacas, che con la sua fantasia e la sua velocità sarebbe potuto e dovuto essere l’arma letale.

Questa proprio non ci voleva – sottolinea Stefano Bordon – anche in previsione del tipo di partita che ci aspetta. Perugia è un’ottima squadra, molto forte e organizzata in mischia, con ottime individualità in apertura e nei calci. Loro punteranno a rallentare il gioco. Noi dovremo farli correre, cercare di sfiancarli mantenendo un ritmo alto e costante, ma senza uno veloce come Jacas noi saremo penalizzati, mentre per loro sarà sicuramente un vantaggio”.

Il tecnico rodigino, tuttavia, guarda avanti. “In queste due settimane i ragazzi si sono allenati molto bene. Sono motivati e il morale è alto. Abbiamo analizzato a fondo la sconfitta di Alghero, dovuta più alla nostra ingenuità e a una concatenazione di episodi sfortunati che alla forza degli avversari. E’ proprio su questo aspetto che dobbiamo migliorare. Ma sono fiducioso, perché i valori della squadra non si discutono. Dobbiamo riuscire a esprimerli”.

Domenica appuntamento al Carlini, per l’ultima partita dell’anno con inizio alle ore 14.30. L’anno scorso c’erano oltre 3000 spettatori a spingere il Cus Genova in Serie A. Forse ne servirebbero anche meno in ciascuna delle tre partite che restano da giocare al Carlini per rimanere nella categoria. Il calore del pubblico sarà fondamentale, specialmente adesso che con la neonata associazione Genovale, presentata, giovedì scorsa nella Sala delle Grida del Palazzo del Borsa, il Cus Genova e il movimento rugbistico cittadino hanno trovato un nuovo sostegno. Il futuro è oggi. La volata salvezza è lanciata.

 

Foto Matteo Ceschina

Il prossimo turno di A2

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