Conor O'Shea, inizia una nuova era per l'ItalRugby
Le prime parole di Conor O'Shea sono state in italiano "Sono molto emozionato e un pò nervoso perchè è la prima volta che parlo in italiano in pubblico". Mike Catt si è presentato in inglese "Non sono stato bravo come Conor, sto ancora imparando".
Entrambi si sono detti fieri di aver poter lavorare con Federugby e hanno promesso di portare questo gruppo giovane e promettente ai migliori livelli. Sanno entrambi che sarà un compito difficile e importante ma hanno dichiarato che ce la metteranno tutta per raggiungere gli obiettivi. Sia O'Shea che Catt non vedono l'ora di lavorare con lo staff della Nazionale e con gli staff di Benetton e Zebre.
Alfredo Gavazzi ha ripetuto quello che ha sempre dichiarato "Abbiamo scelto uno staff giovane che avesse entusiasmo di lavorare con noi, cercando di mixare la creatività italiana e il rigore e il metodo di lavoro anglosassone".
Poi è il momento di O'Shea che ha risposto al fuoco di fila di domande: "Uno dei miei obiettivi sarà quello di aumentare la competitività della squadra e lavorerò con gli staff delle franchigie per costruire una certa profondità nel team. Ma soprattutto ci sarà bisogno di fortuna, nel rugby e nello sport bisogna anche avere la fortuna di usare i giocatori giusti nel giusto momento".
"Abbiamo un bel gruppo di giovani, molti giovani interessanti. Quelli che porteremo in tour, quelli che arriveranno dall'Under 20 ma anche un gruppo di senior che per un primo momento si riposeranno.. Parlo di Zanni, Minto e Parisse".
"Voglio lavorare con le franchigie, perchè si vince tutti assieme. Voglio vedere dei giocatori mentalmente forti e anche lavorare con loro per migliorarne la condizione fisica, dovranno essere i migliori sul campo perchè non basta averne 6 o 7 veramente pronti. Dobbiamo elevare il livello di tutti. Ma quello che mi preme dire è che voglio lavorare assieme a Gianluca (Guidi) e Kieran (Crowley) e costruire una bella relazione che continui nel tempo per ottenere degli ottimi risultati assieme".
"Insomma voglio che la mia Italia sia la migliore della storia".
"A 45 anni non vedo l'ora di venire a vivere in Italia con la mia famiglia per vivere il paese e la sua cultura ma anche non vedo l'ora di lavorare. Sono un uomo positivo e mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno. Non so ora se saranno meglio i primi anni o quelli successivi, tutto sommato spero che siano buoni i primi ma spero ancora di più che i secondi siano i migliori". Vorrebbe dire che il lavoro ha pagato ed è andato nella giusta direzione.
Mike Catt ha poi continuato "La squadra italiana ha una forte identità di mischia ma segnare mete è il completamento del lavoro di un team. I giocatori dovranno lavorare molto duro e ci aspettiamo che anche in allenamento abbiano ottime prestazioni. Ma in buona sostanza sono i giocatori che andranno in campo a dover trasformare il lavoro svolto in allenamento. Dovranno portare l'identità del team in campo".
"Voglio che l'Italia renda i suoi tifosi fieri delle proprie prestazioni. La passione e l'emozione sono le caratteristiche principali dell'Italia, voglio che la squadra giochi con queste caratteristiche partendo da Gori, Palazzani, Odiete....fino ad arrivare ad inserire al momento giusto i giocatori provenienti dall'Under 20. Voglio lavorare con il team perchè cresca mentalmente e diventi più forte su questo aspetto che è costato diverse partite nel Sei Nazioni 2016. Parlo del drop con la Francia, del calcio di punizone sul 9-11 contro l'Inghilterra o delle cariche sulla linea di meta con la Scozia" di nuovo O'Shea chiudendo con un concetto molto importante "Sarà molto importante che tutti i giocatori siano allenati al giusto livello, tenere in campo dei giocatori che non sono abbastanza in forma anche se di talento rischia di costare le partite".
Le altre dichiarazioni di Conor O'Shea