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Dopo le partite dell’Italia, come al solito, Giorgio Sbrocco fa la sua analisi con le pagelle di Irlanda - Italia, il match dell'Aviva terminato con la disfatta italiana per 58-15.

Le pagelle di Irlanda-Italia:

 

Palazzani: voto 10. Un paio di decimi sono in regalo. Ma li merita. L'ultima volta che scrissi bene di lui in maglia azzurra, venni spernacchiato da una torma inferocita di liberi docenti di scienza ovale in servizio permanente effettivo. Dissi che il ragazzo ha numeri e capisce il gioco come pochi (più di Gori), è coraggioso e di fisico è messo bene. Dissi che poteva essere lui l'opzione n.9 del futuro. Dopo averlo visto oggi a Dublino, confermo e rilancio. A Cardiff lo vorrei titolare!

Campagnaro: voto 9. Anche in questo caso: manica larga. Ma se lo merita. Ingaggia un duello all'ultimo sangue con il dirimpettaio Henshaw. I due si cercano, si placcano, si uccellano e le provano tutte per creare problemi al diretto avversario. Dell'azzurro piacciono le determinazione nelle situazioni di uno contro uno e la buona perizia nella scelta dell'angolo esterno quando attacca da destra. Un sottomano che si poteva evitare ma un paio di sportellate da applauso.

Padovani: voto 5. Va bene il debutto, va bene l'apertura di credito, va bene che l'esperienza uno se la deve fare giocando. Va bene tutto. Ma continuando a giocare sistematicamente dietro la linea del vantaggio non va e non porta la squadra da nessuna parte. Canna commette forse i suoi stessi errori, ma quando sbaglia lo fa perché prova a trovare soluzioni. Non è il caso del n.10 zebrato in campo oggi. Più impiegato di concetto che leader di domani. Peccato.

Sarto: voto 4. Per l'appoggio a due mani sotto pressione in avvio di gara che ci è costato la prima meta. Quella messa a referto al 75' la segnava anche l'autista del pulmann, non merita tenerne conto. Delle sue doti e delle sue potenzialità non si discute. Sarebbe follia farlo. Ma quando fa una cag...a non si vede per quale motivo si dovrebbe evitare di notarla.

Zanni: voto 8. In un pomeriggio di un giorno da cani il friulano di ferro abbassa la testa il giusto ma tutto quel che serve lo fa o ci mette il massimo dell'impegno per farlo. Da uno che alla causa azzurra ha dato, forse, più di chiunque altro negli ultimi anni, non sarebbe onesto pretendere di più! Mandi Alessandro!

Chistolini: voto 7. Gli concedono la maglia da titolare solo la mattina della partita. Lui risponde presente e mette a disposizione della squadra le sue non residuali qualità tecniche. In mischia non dominiamo ma dalla sua parte l'assetto è sempre di quelli giusti. Solo un calcio per anticipo nell'ingresso. Bazzecole.

Parisse: voto 7. Una partita che non inserirà nel suo personale album dei bei ricordi. Ma non si tira indietro, non si inventa dolorini per uscire anzitempo e la rumenta che c'è da spalare se la carica tutta in spalla fino al minuto 80'. Onore al capitano!

Angus Garner (arbitro australiano): voto 10 e lode. Anche nel rugby vale la regola del pugilato. L'arbitro migliore è quello che non si nota. Non sbaglia nulla, dirige e governa situazioni anche non chiarissime con il distacco che solo i grandi sanno esibire senza affettazione senza scadere nel protagonismo a tutti i costi. Ha 32 anni, di mestiere fischia, una finale di Coppa del Mondo farà in tempo a dirigerla.

Jaques Brunel: voto nc. Non ha colpe specifiche. Con questo materiale umano poco di diverso si sarebbe potuto fare. A fine partita si presenta ai microfoni di DMAX per dovere e subisce le profonde considerazioni tecniche di uno che dei commentatori. Lo ignora. La classe non è acqua! E' Beaujolais?

 

Tabellino formazioni e statistiche del match

 

Foto Pino Fama

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