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Abbiamo voluto fare il punto della situazione con alcuni dei tecnici di punta del campionato di Serie B, campionato sempre più ambizioso e professionale. Sono oramai lontani i tempi del rugby “birra e salsiccia” che per alcuni è ancora lo spirito di questo sport. Negli anni questa categoria ha subito grosse mutazioni soprattutto sotto il profilo economico e tecnico. Insomma la serie B non è più la massima espressione del rugby amatoriale del dopo lavoro, bensì l’anticamera del rugby “professionistico” con impegni e doveri da ATLETI.

Tre semplici domande informali, chiamiamole pure chiacchiere tra rugbysti più che una vera e propria intervista. Per questo motivo scriveremo in anticipo le domande e poi lasceremo scorrere le parole dei tecnici. In questo caso a parlare è Massimo Mamo, allenatore del Rugby Parabiago, formazione terza in classifica del girone A.

Domande:

Impressioni sul girone d’andata?

Cosa dobbiamo aspettarci dal girone di ritorno e chi arriverà ai playoff?

Cosa dobbiamo aspettarci da questa categoria sempre più ambiziosa e onerosa con impegni da veri ATLETI?

IdentikitMASSIMO MAMO, 40 anni, attualmente allenatore di secondo livello del Rugby PARABIAGO, Tecnico Federale del centro di formazione di Varese Under 16. Un passato da giocatore nelle fila del: Lainate, Rovato, Amatori Milano, Botticino, Amatori Catania, Asti e Parabiago.

Le impressioni del Tecnico: Rispetto agli anni precedenti si vedono squadre con un organico più giovane e di livello, quindi significa che si sta lavorando bene con le giovanili. Un cenno di merito va sicuramente all’ASR MILANO e al Grande Milano, stanno sfornando giovani davvero talentuosi grazie al supporto di tecnici di qualità e al grosso bacino d’utenza. Per quanto riguarda le squadre in lotta per il campionato direi che è presto per tirare le somme, sicuramente mi ha colpito vedere il Biella così tanto in difficoltà in questo girone di andata. Attualmente c’è molto divario tra le prime 4/5 squadre ed il resto del gruppo, divario che sicuramente diventerà sempre più sottile con il prosieguo del campionato.

Per quanto riguarda il ritorno mi aspetto un rispolvero del Lecco, con il nuovo tecnico stanno facendo un buon lavoro e verrà fuori sul medio e lungo termine. Non è certo un campionato semplice, ogni partita è una battaglia, se mi devo sbilanciare direi che ai playoff ci arriva l’ASR MILANO, è la squadra che più mi ha impressionato. Organico giovane e di qualità con 4/5 innesti di giocatori che provengono dall’Accademia, con una squadra così giovane si può contare su 5/6 anni di rugby di livello a differenza ad esempio del Lumezzane che comunque è un’ottima e solida squadra ma un po’ più datata e passatemi il termine costruita. Da tenere sotto controllo anche il GRANDE MILANO. Parlando di Parabiago, non abbiamo in mente velleità di salire di categoria, reputo sia ancora presto, adesso è il momento per far crescere soprattutto il vivaio per poi provare il salto di categoria tra qualche anno.

Per quanto riguarda la trasformazione, effettivamente in serie B in questi ultimi anni c’è stato un grande cambiamento. Gli investimenti anche importanti ci sono, le squadre investono in giocatori e tecnici sempre più professionali, però credo che per durare nel tempo l’importante sia investire sul vivaio. I grossi investimenti sulla formazione non pagano perché una volta finiti i soldi si rimane con un pugno di mosche, mentre coltivare i giovani in casa alla fine paga. Con la nuova riforma dei campionati di C, il gap tra le due categorie diventerà inferiore permettendo a squadre neo promosse di competere con le veterane. I ragazzi devono comprendere che lo sport agonistico deve essere praticato da atleti, ancor di più nel rugby dove c'è contatto fisico e si gioca in condizione atmosferiche non sempre ottimali. Si può essere "professionisti" pur giocando in serie C o B, bisogna metterci impegno e passione per ottenere i risultati e tanto tanto sacrificio in campo e sopratutto fuori.

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