Italia - All Blacks 10-68
Non è solo una partita di rugby, è una festa, è la festa del rugby italiano. All’Olimpico di Roma, in un pomeriggio assolato, l’Italia sfida i campioni del mondo, la squadra più forte e temuta di sempre, gli All Blacks. La Haka stavolta la guida Tawera Kerr-Barlow.
Nonostante la Nuova Zelanda abbia schierato una formazione con tanti giovani e diverse “seconde scelte” la prima meta arriva dopo solo 4 minuti e da prima fase, da mischia chiusa i trequarti muovono palla e liberano Malakai Fekitoa, 0-7.
Al 14’ azione infinita degli All Blacks, l’Italia difende bene fino a un certo punto, poi la difesa azzurra si apre per la meta del pilone Charlie Faumuina, 3-14. Dopo 5 minuti è Patrick Tuipulotu a sfondare la linea dopo una maul avanzante, 3-21. Al 25’ angolo perfetto preso da Israel Dagg su off load di Lienert-Brown, 4° meta, 3-28. Alla fine del primo tempo segna anche l’altro pilone neozelandese, Wyatt Crockett, 3-35.
Le squadre tornano negli spogliatoi sul parziale di 3-35, primo tempo tutto nero, l’Italia sta soffrendo l’avanzamento dei neozelandesi che appena hanno un po' di spazio avanzano anche grazie agli off load. Le troppe touche rubate dagli All Blacks hanno penalizzato il gioco dell’Italia che non ha potuto costruire granché.
Gli All Blacks partono forte anche ne secondo tempo, dopo 5 minuti Aaron Cruden calcia sulla linea di touche dove si fa trovare pronto il terza linea Elliot Dixon che corre e poi serve con un off load il compagno di reparto Steven Luatua, 3-42. Al 58’ Ripartenza di Aaron Smith che libera Crockett, il pilone corre in mezzo al campo e serve Fekitoa per la sua seconda meta personale, 3-49. Al 62’ Aaron Smith riparte dalla touche, serve Todd e dalla ruck successiva è bravo Elliot Dixon a ripartire dove non c’è nessuno e a marcare la 8° meta neozelandese, 3-56. Al 68’ i primo guizzo dell’Italia, Gori intercetta un passaggio di Luatua e serve Tommaso Boni che corre in meta, il trequarti delle Zebre era entrato in campo da un minuto al posto di Esposito, 10-56. Al 73’ la immediata risposta neozelandese, stavolta tocca all’esordiente Rieko Ioane anche lui entrato in campo poco prima, 10-61. Poi ancora Waisake Naholo ad aumentare il già ampio vantaggio degli All Blacks, 10-68, finisce qui.
Non certo un buon esordio davanti al pubblico italiano del CT Conor O’Shea, gli All Blacks, seppur con diverse seconde scelte si sono dimostrati nettamente superiori in ogni reparto, facciamo fatica a capire dove l’Italia è riuscita a tenere testa alla Nuova Zelanda. Troppo forti nell’uno contro uno e troppo bravi a finalizzare ogni volta che ci fosse stata una occasione. Gli All Blacks vincono 10-68, risultato giusto.
Man of the match è stato eletto Aaron Cruden, l’apertura dei Chiefs è stato protagonista di un ottimo 7/7 dalla piazzola, giusto per mettere un po' di pressione a Beauden Barrett.
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Foto Alfio Guarise