Americas Rugby Championship, curiosità sul "Sei Nazioni Americano"
Avrà inizio oggi... l'Americas Rugby Championship... il Sei Nazioni delle Americhe, dal momento che emula vagamente il Torneo europeo, sia per il numero di squadre partecipanti, sia perchè disputato nello stesso periodo dell'analogo "Rugby Greatest Championship".
Nato nel 2009, in origine il torneo prevedeva un girone all'italiana composto da squadre del campionato canadese. La vincitrice del girone avrebbe affrontato in finale la vincente tra Jaguares e Eagles. Oggi il torneo ha cambiato format: un girone all'italiana da sei squadre, gare di sola andata e sistema di punteggio internazionale. Ad affrontarsi le principali nazionali americane: USA, Canada, Argentina, Uruguay, Brasile e Cile.
Inutile dirlo, le edizioni 2009, 2010, 2012, 2013, 2014, 2016 sono andate all'Argentina Jaguares. La seconda selezione albi-celeste ha schierato in campo, proprio in questo torneo, alcune delle stelle che in futuro avrebbero indossato la maglia dei Pumas: fra questi ricordiamo Juan Imhoff, Nicolas Sanchez, Augustìn Creevy, Leonardo Senatore, fino ai più giovani Ramiro Moyano, Sebastiàn Cancelliere e Tomas de La Vega. L'anno scorso a gran sorpresa gli States, schierando in campo la squadra migliore, pareggiarono l'ultima sfida utile proprio contro i Jaguares e ottennero la vittoria del torneo. A fare la differenza fu la meta del flanker Cam Dolan, arrivata nei minuti finali della partita, che consenti agli Eagles di ottenere il bonus offensivo contro la selezione argentina.
Negli anni il torneo sta acquisendo sempre più popolarità, tanto che gli organizzatori hanno dovuto adeguarsi. Fortunatamente la RWC 2019 aiuterà tantissimo e la sfida inaugurale, tra Canada e Uruguay, si giocherà al BC Place di Vancouver (impianto da 56,000 posti) in quanto gara di qualificazione ai prossimi Mondiali. E la scelta non è a casa visto che qualche mese fa, sempre a Vancouver, si registrarono 30.000 spettatori per la sfida tra Canada e Maori All Blacks. Ma l'incremento dell'affluenza pubblico si è avvertito soprattutto negli Stati Uniti, li dove i numeri sono molto alti (1.4 milioni di tesserati) e dove il rugby ha il suo spazio all'interno dei college: nel 2016 per la sfida USA-Argentina al Compass Stadium di Houston vi erano poco più di 10,000 spettatori; per la sfida tra Stati Uniti e Cile, a Fort Lauderdale (Florida), furono registrati 13,000 spettatori.
Per quest anno le predizioni sembrano essere buone, tanto che gli organizzatori hanno deciso di selezionare stadi medio-grandi per questa edizione: lo StubHub Center di Carson, in California (27,000 posti), il Pacembau Stadium di San Paolo del Brasile (37,000 posti), l'Estadio 23 de Agosto a Jujuy, in Argentina (23,000 posti).
In più, quest anno il torneo farà tappa nella Terra del Fuoco: Argentina-Cile si giocherà a Ushuia, piccola città dell'estremo sud del continente americano, in uno stadio che porta il nome di Agustìn Pichot.
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