Giappone - Italia: le pagelle
Quando si vince è facile dare bei voti. Quando si vince in casa di una nazionale che ci precede nel ranking mondiale è ancora meglio. Se poi la vittoria significa fine di una striscia negativa di otto partite e l’inversione di tendenza dopo due sconfitte con il Giappone (che fino al 2014 non ci aveva mai battuto) la prestazione va oltremodo sottolineata. Certo, nel finale abbiamo temuto tutti di vedersi volatilizzare un successo quanto mai meritato. Bel gioco, specialmente nel primo tempo, un possesso palla e un’occupazione territoriale da formazione di rango, l’Italia avrebbe probabilmente chiuso con maggiore gloria se un Tmo particolarmente pignolo non avesse annullato la quarta meta azzurra.
LE PAGELLE
Hayward: autore di una prestazione ordinata e di spessore, sia in difesa sia in attacco, impreziosita da quel buco splendido su contropiede dai nostri 22 che ha innescato la prima meta azzurra. E’ una notizia confortante per O’Shea perché offre un alternativa completa e di qualità in una posizione fondamentale come l’estremo. Voto: 7.5
Benvenuti: quando c’è da far fruttare le iniziative dei compagni è uno che si fa trovare pronto, anche perché fisico e velocità non gli mancano di certo. A Kobe ha messo la firma sulla prima meta con uno sprint bruciante sull’assist di Violi e respingendo con un frontino chirurgico il tentativo di placcaggio di Matsushima. Buona anche la copertura del campo e il movimento con la linea arretrata. Voto: 7 +
Campagnaro: si aspettava un segnale importante dal centro degli Exeter Chiefs, arrivato forte e chiaro contro il Giappone. Bussa, placca ad altezza caviglie, fa le contro-ruck e quando vede uno spiraglio ci si fionda come un segugio su una pista di sangue, come quando crea l’abbrivio perfetto per lo sfondamento vincente di Polledri. In alcuni casi potrebbe sfruttare meglio il sovrannumero, in particolare vanificando un potenziale 3 contro 1 al largo poco prima della meta di Ghiraldini, ma anche questo è un segnale della grandissima voglia di riscattarsi in Azzurro dopo un periodo difficile. Ben tornato Michele, ti aspettavamo. Voto 7
Bisegni: entra per Campagnaro nella fase più critica del match, dopo la prima meta giapponese. Venti minuti di sacrifico per lui, conditi da tanti placcaggi, attitudine giusta e una buona aggressività. Voto 6 +
Castello: si conferma gladiatore di carattere, prende quasi sempre begli avanzamenti quando va ad immolarsi sul muro difensivo giapponese e lavora come un pazzo sui punti d’incontro al largo, permettendo ai compagni di reparto di avere continuità di manovra. Ha meno occasioni di farsi notare in attacco ma resta un tassello affidabile e positivo per questo gruppo. Voto 6/7
Minozzi: schierato all’ala il nostro folletto magico incanta ancora una volta la platea strappando applausi perfino ai giapponesi, andando vicino a una combinazione aerea da cineteca nel primo tempo e segnando una meta – poi annullata per un fuorigioco millimetrico e discutibile – di astuzia, prontezza di riflessi e rapidità di esecuzione. Sicuro anche in fase di ricezione e off load sotto pressione. Mettetelo dove volete ovvero – parafrasando un celebre spot elettorale - più Minozzi per tutti. Voto 7 +
Allan: ha dato sicurezza alla squadra con la sua gestione accorta e ben calibrata nel ritmo e nelle scelte di gioco. In alcuni casi eccede nei calci tattici e a seguire ma è pur vero che ogni tanto bisogna saper osare. Ottima la prestazione nei calci piazzati, con un palo malandrino a toglierli il 100% (in totale 4/5 dalla piazzola). Prova la salita rapida per evitare la prima meta del Giappone ma va a vuoto. Voto 6/7
Violi: prestazione molto positiva per il mediano delle Zebre. Gioca alla perfezione il contropiede innescato da Hayward e distribuisce palloni tra avanti e trequarti con intelligenza, specialmente nel primo tempo. Buono anche il cambio di fronte sulla meta di Polledri, scelta che spiazza la difesa nipponica. Discreto l’utilizzo del piede. Voto 7
Tebaldi: si presenta con un palla presa al volo sotto pressione particolarmente difficile e gestisce in modo accorto la manovra azzurra. Una buona mezzora per il numero 9 del Benetton Treviso, che merita abbondantemente la sufficienza. Voto 6.5
Steyn: tra le terze linee azzurre è quello che si è messo in mostra meno ma ciò non toglie che abbia disputato una partita solida e complessivamente di qualità. Era un test importante, contro un pack aggressivo come quello dei Brave Blossom, e finalmente ha dato allo staff tecnico le indicazioni che cercava. Voto 6.5
Polledri: il migliore dei nostri avanti e in generale della squadra, insieme a capitan Ghiraldini. Jake l’albionico ha ribadito di essere di un’altra tacca, quella che serve al nostro movimento come riferimento per crescere. Semina il panico ogni volta che punta gli avversari, ne scherza tre in occasione della meta, si fa sentire come l’aceto sull’insalata nei placcaggi. Grazie di esistere. Voto 8
Licata: troppo pochi sette minuti per un giudizio. Pecca di ingenuità all’ultimo minuto, regalando il calcio di punizione in ruck che porta all’ultima meta avversaria. Mi raccomando… N.G.
Negri: altro combattente che non ne sbaglia una, si distingue sia come ball carrier, sia come placcatore, sia negli avanzamenti in raggruppato. Una brutta gatta da pelare per i giapponesi, un punto di riferimento fondamentale per questa Italia desiderosa di riscatto. Voto 7 +
Budd: gioca tantissimi palloni, alcuni li sbaglia anche, ma sempre dimostrando l’attitudine giusta. In rimessa laterale e nell’impostazione dei carrettini è caposaldo. Resta in campo fino all’ultimo stringendo in denti. Tanto di cappello. Voto 7 +
Zanni: gli fischiano un fallo contro per aver tirato i capelli a un avversario, anche se dal replay sinceramente viene piuttosto da sorridere per l’esiguità della cosa. A Kobe l’inesauribile friulano ha espresso ancora una volta il suo valore di rugbista da salvaguardare, brindando con una meritata vittoria e 70 minuti intensi il suo cap numero 106. Voto 7
Fuser: anche per lui minutaggio troppo basso ma l’impegno e la concentrazione gli valgono un + d’incoraggiamento. N. G.
Pasquali: una palla scippata dalle mani in attacco in un momento favorevole e un paio di mischie in grande sofferenza, tra cui quella che porta ai primi tre punti avversari, gli costano la sufficienza. Grande impegno da parte sua nelle situazioni organizzate, in particolare in maul e attorno ai raggruppamenti, ma da un pilone destro si cerca prima di tutto la stabilità in spinta. C’è da lavorare ancora, le potenzialità comunque ci sono. Voto 5/6
Ferrari: se la cava meglio del compagno anche se contro il pack nipponico ha avuto anche lui il suo bel da fare. Al momento si conferma il nostro miglior pilone destro. Voto 6 +
Ghiraldini: capitano fino in fondo, segna di prepotenza la seconda meta e guida in suoi con sapienza attraverso le varie fasi di un match che nel secondo tempo ha preso un brutta piega. Fantastica la gestione del gruppo nel momento più delicato, conduce gli Azzurri al pareggio della serie dopo l’opaca prestazione del primo test match. Voto 7/8
Bigi: meno di dieci minuti per lui e quasi tutti di sacrificio. Apparizione positiva ma troppo breve per un voto. N.G.
Lovotti: ha meno problemi in spinta rispetto a Pasquali e si danna molto per garantire avanzamento in giro per il campo. Gioca più di trequarti di partita, dimostrando di essere in ottima forma. Voto 6.5
Traorè: debutto vincente per il giovane e potente Cherif, che diventa così l’Azzurro numero 680. Un quarto d’ora ad alta intensità, premiato dal successo di resistenza. Voto 6
Foto Twitter @gloucesterrugby