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Un omone di 203 cm per 166 kg, sarebbe stato una seconda linea inossidabile. Altro che Eben Etzebeth. Eppure da ben cinque anni questo gigante australiano fa sognare i tifosi dei Philadelphia Eagles.

In carriera vanta un titolo di Conference, e la finale del Superbowl giocata lo scorso anno. Jordan Mailata è uno dei pochi stranieri a fregiarsi della selezione ai Draft NFL e ha raggiunto il traguardo delle 62 presenze al 2023. Il suo percorso non è stato roseo. Nel 2017 giocava nella selezione giovanile dei Sydney Rabbithos (la squadra di Russell Crowe) e ambiva a giocare in NRL. I dirigenti non erano convinti e gli proposero a malincuore il contratto. Lui rifiutò e puntò alla NFL, dove le sue dimensioni erano richieste.

Mailata è l'unico giocatore di football, proveniente dal rugby (league), ad aver fatto carriera. Il resto nulla. 

La notizia di Louis Rees-Zammitt prossimo all'International Player Pathway Program, il programma NFL per l'ingaggio di giocatori dall'estero, ha fatto notizia. Ma Zammitt ha davvero delle possibilità di giocare nella Lega? Il talento non manca, ma spulciando la lista dell'IPPP sono davvero pochi i rugbysti approdati in NFL dal percorso (tra questi il citato Mailata) e quasi tutti sono ben presto finiti nella squadra delle riserve o nell'offseason.

  • Alex Gray, ex terza linea di Bath, Newcastle Falcons e London Irish. Dopo l'IPPP venne scelto dagli Atlanta Falcons nel 2017, ma le regole sui giocatori stranieri non gli consentirono di giocare, passò nella squadra delle riserve prima di abbandonare la franchigia nel 2019;
  • Chris Scotland-Williamson, gigantesca seconda linea dei Worcester e poi degli Harlequins, nel 2018 firma un contratto con i Pittsburgh Steelers. Ben preso finirà nella squadra d'allenamento, poi in quella delle riserve. La squadra lo rilascia nel 2020.
  • Chris Wade, il tanto acclamato ex dei Wasps, oggi al Racing. Una macchina di mete, nel 2019 entrò nei Buffalo Bills e segnò uno storico touchdown da 65 yards contro gli Indianapolis Colts. Un inizio perfetto, peccato che anche il buon Wade venne spedito presto nella squadra d'allenamento e poi in quella delle riserve.
  • Valentine Holmes, dal rugby league, internazionale per l'Australia (con cui ha conquistato due Rugby League World Cup) firmò un contratto con i New York Jets nell'aprile 2019 e la sua sorte è stata brutale. La squadra lo rilasciò a novembre, dopo averlo messo nel team delle riserve.

Nulla da dire, sembra che gli americani del football non amino i rugbysti, il che sembra strano. Come, football e rugby non sono simili?! 

Non proprio. In termine di concept, fisicità e skills non ci sono tante differenze. Addirittura i dirigenti NFL ammirano con invidia le skills dei rugbysti, superiori probabilmente a quelle dei giocatori di football. Purtroppo alla base della “palla ovale americana” ci sono dei fondamenti che rendono questo sport di difficile adattamento. Non stiamo parlando delle ingombranti protezioni previste nel football, a cui un rugbysta dovrebbe abituarsi, ma tre elementi di questo sport non poco invasivi:

  • nel rugby si può placcare soltanto il portatore di palla; nel football si placca il portatore di palla, ma è consentito “marcare” e “ostacolare” anche gli altri giocatori attraverso blocchi, spinte e contatti vari. Il concetto di essere “marcato ad uomo” non è proprio in seno ad un rugbysta e questa è la prima pressione a cui abituarsi;
  • il rugby è tattico ma è uno sport anche molto libero, umorale e intuitivo; il football è molto schematico: gli allenatori in panchina portano con se plichi di fogli (o un tablet) su cui sono riportati centinaia di schemi che ogni giocatore deve memorizzare; quando viene chiamato uno schema è necessario essere precisi nei movimenti, perché un errore potrebbe causare la collisione tra due compagni di squadra e il passaggio potrebbe non essere completo
  • nel rugby il passaggio avviene all'indietro e il pallone, specialmente quelli moderni, sono progettati per garantire questo tipo di azione oltre che consentire una buona aderenza; il pallone da football è in cuoio, ha dimensioni più ridotte rispetto a quello da rugby e ha dei cuspidi molto accentuati, il che lo rende ottimo per il lancio in avanti, ma particolarmente “sfuggente” in altri contesti.

Detto questo la carriera di Louis Rees Zammitt avrà, in un modo o nell'altro, il suo decollo. Per il momento non possiamo che augurarci il meglio nel suo futuro, sia esso in NFL o di nuovo nel rugby.