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Gli anni pari, tre trasferte,  sono tradizionalmente i più difficili per l’Italia che quest’anno oltre alle difficoltà del calendario deve fare i conti con parecchi infortuni. Jacques Brunel ha letto le difficoltà degli Azzurri nella seconda metà del 2013 (una vittoria su sei partite, 26 mete al passivo) come conseguenza dell’appagamento manifestatosi nel gruppo dopo un Sei Nazioni da record: due vittorie (era successo solo nel 2007), nemmeno una meta concessa a Twickenham (un record), successo sull’Irlanda (altra “prima”), due match consecutivi senza subire mete (non succedeva dal 2006, ma allora le avversarie erano Portogallo e Russia).

Brunel, in vista del nuovo Torneo, vorrebbe dai suoi più determinazione e più continuità e chiede ai leader di essere tali.  Intanto nel gruppo ha chiamato 6 giocatori con meno di cinque caps, due dei quali esordienti, e nove ragazzi nati dopo il primo gennaio del 1990. All’altra estremità della squadra ce ne sono sei con oltre 80 caps e ben 12 che il primo febbraio, giorni di Italia-Galles, avranno già compiuto trent’anni. Dalla capacità di queste diverse personalità di combinarsi a dovere dipendono le sorti del Sei Nazioni dell’Italia e probabilmente del prossimo Mondiale.

Sarà un Torneo per leader da una parte e quasi esordienti dall’altra. Speriamo si capiscano e sia aiutino come si deve.

 

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Foto fotosportit.com

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