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Chi sperava che gara 1 delle due semifinali scudetto andata in scena lo scorso week end a Mogliano e a Padova lasciasse (almeno un poco), la porta a aperta a verdetti dell'ultimo giro di lancette è stato (almeno un poco) accontentato.

Dall'analisi strettamente numerica dei due risultati si evidenzia, infatti che che nulla di oggettivamente clamoroso vi sarebbe se la finale tricolore 2016 si svolgesse nelle città del Santo fra il bianconeri di Andrea Cavinato e il trevigiani dell'accoppiata Properzi – Galon.

I numeri dicono, in effetti, che il Petrarca (3-11 alla Guizza) accederebbe (clamorosamente?) alla partita dell'anno vincendo al San Michele di almeno 8 punti, senza concedere bonus ai padroni di casa. E che Mogliano ha la concreta possibilità di centrare la seconda finale della sua storia, violando l'imbattibilità del Battaglini. Forte del bonus conquistato in casa e con l'accesso alla finale che passa per la "semplice" vittoria di 4 punti.

 

Quanto ai possibili contenuti delle due gare, azzardiamo un'analisi che sia quanto meno credibile

 

Calvisano – Petrarca

Molto dipenderà dalla presenza in campo del n.9 padovano Su'a che all'andata ha visto la partita (Francescato – Soffiato la staffetta nel suo ruolo) dalla tribuna. Con il neozelandese a far coppia con Nikora in cabina di regia il Petrarca potrebbe creare qualche problema in più (rispetto ai pochissimi creati in gara 1) alla difesa dei bresciani che però è parsa ampiamente affidabile per organizzazione ed efficacia degli interventi individuali. Nel gioco dei punti d'incontro Calvisano avrà qualcosa in più in termini di impatto e di ruvidità. Nelle fasi di conquista, anche ammesso che non ripeta la super prestazione di domenica (7 rubate in una semifinale scudetto sono un'enormità!), è ipotizzabile un significativo dominio in chiusa. Soprattutto se Brunello partirà con Costanzo e Morelli dal primo minuto. Arbitrerà Blessano (quarta volta con il Calvisano in campo), reduce da un rovente Petrarca – Rovigo under 18 (in palio la finale nazionale) sul sintetico del Memo Geremia, deciso da un calcio per fallo di assetto fischiato a tempo scaduto alla prima linea di padovani.

 

Rovigo – Mogliano

A Rovigo non sono superstiziosi e da sabato sera, in città si respira aria di finale. Le certezze (non sol dei tifosi, anche di qualche commentatore accorto e competente) di un esito favorevole alla causa rossoblu derivano dalla consapevolezza di poter tenere a bada Mogliano grazie a un pacchetto di mischia buono in chiusa e anche fuori, a una mediana che può contare su qualche buona intuizione di un Rodriguez molto migliorato negli ultimi mesi. E se quanto detto ancora non bastasse, Rovigo ha San Basson, che se le condizioni fisiche glielo permetteranno (a Mogliano è uscito zoppicando male e assai), i suoi 12 punti li mette di sicuro. Anche con una gamba sola. Delle potenzialità del Mogliano molto si è detto. Può contare su una mediana di grande consistenza (Semenzato – Renata), e se riuscirà a pareggiare le fasi statiche, può essere competitivo ed efficace in ogni parte del campo. Buono il suo impianto difensivo, nonostante qualche crepa nel primo canale.

 Arbitra Rizzo, giovane emergente del quale tutti e da tanto tempo (nell'ambiente dei fischietti) parlano molto e bene. Ma che ha all'attivo solo 5 partite di Eccellenza arbitrate nel corso della stagione e che all'ultimo minuto ha perso la collaborazione di Vivarini, sostituito da Bertelli, come giudice di linea (infortunio, rinuncia?)

 

Di Giorgio Sbrocco per Rugbymeet

 

Foto Elena Barbini

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