Parisse: "Non basta accontentarsi di essere in Nazionale"
Sergio Parisse nell'immediato post partita di Irlanda - Italia analizzando i motivi della sconfitta e la situazione del rugby italiano ai microfoni di Dmax è stato molto chiaro:
“Sicuramente penso che nella vita di ogni giocatore si debbano fare delle scelte, da quando ho iniziato a giocare sin da piccolo ho fatto la scelta che volevo essere il migliore nel mio ruolo e migliorarmi ogni giorno. Penso che ci siano ragazzi in questa squadra che hanno tantissime qualità ma non basta, non basta avere qualità fisiche, bisogna lavorare di più, non basta accontentarsi di far parte di una franchigia che sia Zebre o Treviso, non basta accontentarsi di essere in nazionale, bisogna sempre dare di più e questo è l’unico modo di migliorare”
“I ragazzi che sono entrati dalla panchina hanno dato tantissimo, una spinta alla squadra nonostante la difficoltà del risultato. Avevo già detto che se avessimo lasciato giocare l’Irlanda con tranquillità sarebbe stata durissima, quando sei sotto di parecchi punti e la testa molla un po’ anche il fisico molla. Viceversa la testa può aiutarti a fare quello sforzo in più”
“Metterci la faccia da parte mia e da parte di alcuni ragazzi che sono in nazionale da tempo penso sia normale. Se guardiamo ai risultati c’è stata un’involuzione, ma c’è anche un cambio generazionale, ci sono tanti ragazzi che stanno iniziando ora il loro cammino, hanno pochissimi caps e sono convinto che hanno imparato molto più in questo Sei Nazioni che non in 2 o 3 stagioni giocando in Italia al loro livello. Il mio dovere di capitano è quello di cercare di rimanere positivo e cercare di aiutarli a crescere per il futuro”
“Per quanto riguarda al movimento è un discorso molto più complesso, dopo una partita del genere penso che sia meglio pensare che tutti noi dobbiamo fare di più e come movimento sia meglio forse cambiare strada, prima dobbiamo sederci a vedere se le cose che abbiamo fatto ci hanno dato i risultati o no”
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