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Mauro, piccolo rugbista di 12 anni del IV Circolo Benevento, aveva accusato un malore durante un torneo di minirugby lo scorso 9 ottobre, torneo svoltosi al campo Dell’Oste, in zona Pacevecchia a Benevento. Mauro senza aver subito alcun contatto aveva all’improvviso perso i sensi.  

 

I soccorsi erano intervenuti tempestivamente e, con le prime manovre, il ragazzo era riuscito a essere stabilizzato tanto che per offrirgli il supporto adeguato, era stato poi trasferito dal San Pio all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Ieri però la notizia della sua scomparsa confermata dal sindaco di Benevento Clemente Mastella scrive Sport Virgilio.

 

Lo scorso 22 ottobre, come riporta la stampa locale, era stata organizzata anche una fiaccolata silenziosa, alla quale avevano partecipato i compagni di squadra e la società del IV Circolo, amici e cittadini che hanno espresso così calore e sostegno alla famiglia del giovane rugbista, nella fase più delicata del suo ricovero.

 

Interviene dai suoi profili social Stefano Varrella, ex giocatore beneventano ed ex nazionale Under 20, oggi presidente del Cremona Rugby:

 

Si può morire a 12 anni?Si può morire su un campo da rugby durante un torneo? La morte è un fatto certo, ineluttabile e imprevedibile ma siamo certi che ogni domenica si faccia di tutto per ridurre al minimo i rischi e le probabilità che un evento del genere accada?Abbiamo sperato tutti che questo momento non arrivasse mai...ma adesso?Cosa succede? Dopo i doverosi messaggi di cordoglio e vicinanza e dopo le discutibili passerelle in "divisa" di oggi arriverà il silenzio, arriveranno la solitudine e gli interrogativi che lacereranno una famiglia per chissà quanto tempo.Nessuna risposta riporterà in vita un bambino, nessuna risposta potrà dare il giusto sollievo dopo una tragedia simile ma, se vogliamo dare un senso a tutto ciò, proviamo a trarne tutti insegnamento; sperando che lo faccia prima di tutti un magistrato, proviamo a fare tutti chiarezza e, prima ancora di affrettarci a verificare se siamo semplicemente a posto con le "responsabilità burocratiche", facciamo tutti tesoro delle infinite norme che bisogna rispettare quando ci sono dei bambini che giocano su un campo da rugby , rispettiamole senza pensare che servano semplicemente a scaricare la responsabilità su qualcun altro, interpretiamole senza pensare come rispettarle riducendo al massimo i costi. Mauro non c'è più e nessuno potrà riportarlo ai suoi cari ma sono convinto di una cosa, potremo donare loro un piccolo sorriso assicurando la certezza che, da oggi, si farà di tutto affinchè non succeda più quello che è successo a Mauro.