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Il ciclo iniziato tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, in vista della Coppa del Mondo del 2011, doveva essere un periodo di crescita e di maturazione, ma le cose non andarono come ci si aspettava.
Gli anni che avrebbero dovuto lanciare la nazionale verso risultati sportivi migliori, la tennero al palo con diverse difficoltà.

Dopo l’addio di Berbizier e di Troncon, con gli importanti risultati raggiunti nell’ultimo periodo, Nick Mallet prese posto in panchina e Sergio Parisse veniva eletto capitano.
Le prime uscite ufficiali arrivarono nel 6 Nazioni 2008, un’edizione memorabile, l’edizione che elesse Jonny Wilkinson miglior marcatore di tutti i tempi (con il sorpasso sul gallese Neil Jenkins, grazie ai 9 punti messi a segno nella sconfitta esterna contro la Scozia, l’8 marzo) prima che Dan Carter riscrivesse la storia.

Quando si pensa all’Italia nel Sei Nazioni, soprattutto se si va a vedere l’andamento storico, l’edizione in cui si finisce all’ultimo posto coincide praticamente sempre con una disfatta in termini di risultati.
Il 2008 fu un anno diverso sotto questo punto di vista e si notò sin dalla prima partita. Il 2 febbraio l’Italia uscì sconfitta dalla trasferta irlandese, ma il passivo resta uno dei migliori di sempre: solo 16 a 11 per i padroni di casa.

La settimana successiva, il 9 febbraio, l’Inghilterra vinse sul campo dello Stadio Flaminio, ma l’Italia disputò un’ottima prestazione: 19 a 23 il risultato finale, con l’impresa mancata di un soffio.
L’unico vero scivolone fu quello arrivato alla terza giornata, il 23 febbraio, in Galles, sconfitta per 47 ad 8 contro i dragoni, ma anche la partita con la Francia, il 9 marzo, sconfitta per 25 a 13, non può essere catalogata nell’archivio delle disfatte.

L’ultima giornata, il 15 marzo, vide arrivare la vittoria tanto cercata: in casa, contro la Scozia, terminò 23 a 20 ma, visto che il distacco tra le due fu inferiore ai sette punti, l’Italia non riuscì ad evitare l’ultimo posto in classifica.
Niente whitewash, ma il cucchiaio di legno non ce lo tolse nessuno.

Ed è davvero curioso parlare di questo risultato quando, all’interno di una singola edizione, rischi di centrare l’impresa per due volte consecutive e porti comunque a casa una vittoria.
La classifica finale vide la seguente situazione: Galles 10 punti, Inghilterra e Francia 6, Irlanda 4, Scozia e Italia 2 (ultima in virtù della differenza punti).
Il Galles vinse la Triple Crown e fece registrare il Grande Slam, la Scozia vinse la Calcutta Cup, l’Irlanda il Centenary Quaich, la Francia il Trofeo Garibaldi e l’Inghilterra il Millenium Trophy.

Il 2009 andò diversamente e fu decisamente avaro di risultati. L’unica partita degna di considerazione, per quell’edizione, arrivò alla quarta giornata, il 14 marzo, quando il Galles vinse a Roma per 20 a 15 ma, per il resto, i risultati generali furono abbastanza deludenti.
L’Italia non riuscì a portare a casa punteggi rilevanti e quasi tutti gli incontri si risolsero in pesanti sconfitte.

La classifica finale fu la seguente: Irlanda 10, Inghilterra, Francia e Galles 6, Scozia 2, Italia 0.
L’Irlanda vinse la Triple Crown, il Centenary Quaich e fece registrare il Grande Slam, non accadeva dal 1948, l’Inghilterra vinse la Calcutta Cup, la Francia conquistò il Trofeo Garibaldi e l’Italia, ultima e con zero vittorie, il whitewash.

Il 2010 fu un anno di riscatto parziale, in almeno due occasioni.
Nonostante il 6 febbraio, a Dublino, nel match contro l’Irlanda, il risultato vide nuovamente gli azzurri soccombere con un passivo importante (29 a 11), durante la seconda giornata, il 14 febbraio nella partita casalinga contro l’Inghilterra, l’Italia perse solo per 12 a 17 e riuscì a portare a casa il punto di bonus.
Durante la terza giornata, il 27 febbraio, sempre a Roma, gli azzurri tornarono a sconfiggere la Scozia.
16 a 12 il risultato finale.
Le ultime due giornate furono deludenti e gli azzurri non riuscirono a conquistare altri punti (sconfitta contro la Francia per 46 a 20 e sconfitta contro il Galles per 33 a 10, entrambe in trasferta).

La Scozia, viceversa, riuscì a battere l’Irlanda per 23 a 20, in trasferta e all’ultima giornata, e a non finire ultima in classifica.
Un posto che, probabilmente, avremmo potuto evitare con qualche attenzione maggiore.
Questa la classifica finale: Francia 10, Irlanda 6, Inghilterra 5, Galles 4, Scozia 3 e Italia 2.
La Francia vinse il torneo e fece registrare il Grande Slam, l’Inghilterra vinse la Calcutta Cup, la Scozia il Centenary Quaich, l’Irlanda il Millenium Trophy e all’Italia andò l’ennesimo cucchiaio di legno.

Nonostante gli alti e i bassi, nonostante alcuni risultati siano arrivati e si sia anche verificata, più volte, la possibilità concreta di evitare l’ultimo posto in classifica, l’Italia finì ultima per tre edizioni consecutive.
Nuovamente.
Il lato positivo fu che solamente in una di queste terminò il torneo a zero punti. Sicuramente, però, tutti si sarebbero aspettati di vedere una nazionale in un’altra situazione l’anno prima di una Coppa del Mondo importante come quella del 2011.

 

di Simone Ciancotti Petrucci