Bilancio FIR: i costi del rugby italiano
E’ stato pubblicato lo scorso 5 settembre, il Bilancio Consuntivo della Fir in riferimento all’esercizio 2016.Il documento riporta perdite per 635mila euro. Cifra che non coincide con l’ipotizzato attivo di 12mila euro indicato in sede di bilancio preventivo ma che fotografa un evidente abbassamento delle passività, prima nell’ordine di 2 milioni. Si potrebbe osservare che lo stato di sofferenza a fronte del preventivato attivo non pare trovare giustificazione in eventi (spese-costi) imprevedibili e straordinari, e che deve quindi essere fatto risalire allo stabilizzarsi di una costante perdita economica che intacca e riduce le disponibilità di cassa.
Nell’esercizio 2016 sono calate le entrate da sponsor e pubblicità, è raddoppiato il costo per gestire la Cittadella di Parma, supera gli 11 milioni il costo per la partecipazione al Pro12 (con i 500.000 euro di contribuzione straordinaria destinati alle Zebre). Occorre poi rilevare come, a fronte di una “voce ricavi” passata da 39.5 milioni nel 2012 a 45.86 del 2016, le disponibilità liquide sono passate da 13.1 milioni del dicembre 2011, a un rosso di 636mila euro alla stessa data del 2016.
Dall’analisi sotto riportata, se ne possono comprendere piuttosto facilmente i motivi.
LA FIR – LA SITUAZIONE ECONOMICA
Analizzando i consuntivi economici delle Federazione partendo da quello del 2012 risulta quanto segue:
Voci di Ricavo nei Bilanci Consuntivi dal 2012 al 2016 sono le seguenti:
2016 | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 |
45.860.125,32 | 47.102.212,85 | 43.338.715,78 | 43.967.838,17 | 39.574.559,07 |
In totale, i Ricavi nel periodo considerato ammontano a Euro 219.843.451,00
Voci di Costo nei Bilanci Consuntivi dal 2012 al 2016:
2016 / Perdita | 2015 7 Perdita | 2014 / Utile | 2013 / Perdita | 2012 / Utile |
- 636.960,56 | - 2.151.867,78 | +35.019,19 | -265.940,41 | +163.358,81 |
In pratica, negli gli ultimi 5 anni, oltre a generare perdite, la Fir ha pesantemente utilizzato gran parte delle risorse liquide disponibili in cassa: il differenziale, dall’inizio del 2012 all’inizio del 2017, essendo di circa 11 milioni di Euro. Sommando i 220 milioni di spesa nel periodo 2012-2016 agli 11 prosciugati dalla liquidità corrente, si arriva a un totale di 230 milioni.
Tradotto, ciò significa che oltre ai già citati 220 milioni di Euro utilizzati in spese correnti dal 2012 al 2016, si debbono aggiungere anche questi ulteriori 11 milioni, per un totale complessivo di spese di circa 230 Milioni di Euro. Da cui discende la constatazione che i 2.5 milioni di perdite rappresentano poco più dell1% del totale su base quinquennale. Percentuale la cui gestione non dovrebbe rappresentare un problema.
In base al Piano di ricostituzione del patrimonio netto che Fir ha proposto al Coni (885 mila + 1milione +519 mila negli anni ‘17, ‘18, ‘19) Fir dovrà produrre utili e accantonarli per 2.4 milioni. Compito che appare non esattamente agevole.
La strada scelta per raggiungere tali obiettivi è l’unica possibile, si chiama contenimento dei costi/taglio delle spese. Procedimento sicuramente sensato e ragionevole, sulla cui realizzazione concreta potrebbero però pesare alcune variabili. Prima fra tutte la delicata questione delle Nuove Zebre.