Samoa rinuncia al tour europeo perché rischia la bancarotta
L'Italia spende cifre importanti per il tour, i samoani senza quattrini
Samoa ha la squadra per battere una nazionale di Tier 1 come l'Italia nel tour estivo nell'emisfero Sud (33-25), ma purtroppo non ha i soldi per fare il tour autunnale nell'emisfero Nord. Perciò annuncia di essere costretta a rinunciare. Altrimenti rischia di diventare la prima federazione rugbistica ad andare in fallimento. Una brutta notizia. Dall'altra parte, invece, la federazione italiana, pur con un passivo di bilancio di 9 milioni di euro nel consuntivo 2023 e uno di 7 milioni nel preventivo 2024, non ha avuto problemi a spendere centinaia di migliaia di euro (cifre divulgate da alcune fonti e siti, la Fir non ha fornito dati ufficiali) per andare tre settimane a Samoa, Tonga e Giappone (facendo base in Nuova Zelanda) con un largo seguito non solo di giocatori e staff tecnici.
I due volti del rugby moderno
Sono queste le due facce della medaglia del rugby moderno. A parole intenzionato a ridurre le distanze fra Paesi più grandi e ricchi e Paesi più piccoli e poveri. In realtà lontanissimo dal trasformarlo in realtà, se succedono cose del genere. La notizia della rinuncia di Samoa al tour autunnale in Europa l'ha data Rnz Pacific, una radio neozelandese, ed è stata rilanciata dal sito Planet Rugby, citando una lettera scritta dal presidente della federazione samoana Tu'ilaepea Sa'ilele Malielegaoi, membro del consiglio di World Rugby dal 2019, al presidente mondiale Bill Beaumont.
La lettera a World Rugby
«Il nostro impegno nello sport del rugby - sono le sue parole riportate dal sito - e il nostro desiderio di competere ad alto livello rimane assoluto. Tuttavia, la realtà finanziaria che dobbiamo fronteggiare necessità un approccio di grande cautela al nostro calendario internazionale, per assicurarci la sostenibilità a lungo termine e la stabilità». Riferendosi alla rinuncia al tour nell'emisfero Nord aggiunge poi: «È una decisione cruciale per prevenire il ripetersi di circostanze che hanno avuto precedente impatto su Samoa ed evitare l'imbarazzo di essere la prima piccola Union rugbistica ad andare in bancarotta. La mancanza di sponsor nelle economie minori è la più grande sfida ai nostri sforzi di crescere e sostenere lo sport».
Un contributo straordinario
A riprova della gravità della situazione economica dietro questa rinuncia, il dirigente chiede a World Rugby di assistere Samoa nelle sue difficoltà: «Date queste sfide, crediamo sia giunto un punto di necessità critica per il quale sono necessari più interventi strategici e sostegni economici da parte di World Rugby, pur apprezzando e ringraziando per gli attuali. Siamo impegnati a collaborare con World Rugby per sviluppare soluzioni e assicurare la sostenibilità al rugby samoano».