J.R.R.Tolkien: il padre del fantasy era un rugbysta agguerrito
È ricordato per il mondo fantasy da lui creato, e per aver messo le basi del romanzo fantasy moderno. Tra Il Silmarillon, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, senza parlare delle innumerevoli raccolte di poesie. Alcune scritte in quenya, una delle lingue elfiche create dall'autore, le cui frasi vengono pronunciate anche ne Il Signore degli Anelli.
Probabilmente, un personaggio del genere, lo si immagina chiuso, asociale, e poco comunicativo. Non è così. Perchè anche Tolkien era uno che con la palla ovale... diventava indomabile. A testimonianza di ciò ecco una foto del 1911, in cui un diciannovenne Tolkien indossa la divisa della squadra di rugby della King's Edward School di Birmingham (seconda fila, ultimo a destra). John Ronald Reul Tolkien è infatti nato in Sudafrica, per poi crescere in Inghilterra. Qui ha studiato prima a Birmingham e poi all'Università di Oxford, in cui sarà professore di lingua e letteratura inglese.
Sulla base di alcune testimonianze (come una lettera al figlio Michael) lo scrittore ha dichiarato che non fu facile giocare a rugby. Era esile, rispetto agli altri, pertanto da giocatore compensava questo "handicap" con la ferocia. Si dice addirittura che, dopo aver acquisito fama come scrittore, abbia incontrato i suoi vecchi compagni di scuola. Questi lo ricordavano per la sua rudezza in campo... piuttosto che per i libri che aveva scritto.
Ancora... si dice che lo scrittore abbia reciso parte della lingua a causa di un incidente di gioco...
Per chiudere, il legame con il rugby da parte di Tolkien è dimostrato attraverso la pubblicazione del suo primo poema, La battaglia del campo orientale. Il poema descrive una partita di rugby in una parodia epica. È un racconto ironico modellato sull'allora noto Lays of Ancient Rome di Lord Macaulay. Qui, le case scolastiche rivali di Tolkien sono raffigurate come clan romani vestiti di rosso e verde. La loro "battaglia" è descritta come segue:
‘Now round in thickest throng there pressed
These warriors red and green,
And many a dashing charge was made,
And many a brave deed seen.
Full oft a speeding foeman
Was hurtled to the ground,
While forward and now backward,
Did the ball of fortune bound:
Till Sekhet marked the slaughter,
And tossed his flaxen crest
And towards the Green-clad Chieftain
Through the carnage pressed;
Who fiercely flung by Sekhet,
Lay low upon the ground,
Till a thick wall of liegemen
Encompassed him around.’
Foto worldrugbymuseum