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A distanza di un anno e mezzo il Cus torna nella "fatal Vicenza", ove diede addio al sogno del ritorno in Serie A.
Il ricordo brucia ancora, come  vivida fiamma, sulla pelle di Capitan Cadeddu e di tutti i suoi Compagni, reduci da quella cocente delusione. 
Allora incapparono nella peggior partita degli ultimi due anni, in cui furono annientati dalla potenza del pack veneto.
Oggi le cose sono cambiate. 
Non si ripeterà più tutta quella sequela di errori, tecnici e societari, che portarono a rendere inutile la vittoria nel confronto di ritorno al Carlini. 
I condizionamenti e le scelte infelici di allora sono acqua passata.
Ora, alla luce della straordinaria partita disputata domenica scorsa contro il Prato Sesto di Rima Wakarua, è lecito attendersi che gli universitari dei presidenti Nasciutti e Bertirotti mettano in mostra, ancora una volta, tutto il loro valore. In effetti, la prestazione dei ragazzi guidati con sagacia e maestria dal coach fatto in casa Rocco Tedone, coadiuvato alla grande da Gian Sandri, ha riempito il cuore di speranza di tutte le componenti del club, perchè è fuori di dubbio che la rosa è di prima qualità e può ambire a posizioni di classifica prestigiose. 
Per questo motivo non ci deve sorprendere quando il nostro pacchetto di mischia incarta quello avversario in tutte le fasi di gioco, con un Mario Espasa tirato a lucido, come raramente si era visto nei suoi precedenti due anni genovesi, ma per carità cosa dire anche delle galoppate di Josh Jacas, delle percussioni devastanti di Pallaro e Avignone, della sicurezza di un pivello come Francesco Imperiale in campo per tutta la gara, ma anche gli altri attori di prima, seconda e terza linea sono stati assoluti protagonisti, con il dottor Tarzan Sotteri (complimenti per la laurea!) che si fionda in meta, fra l'entusiasmo dei suoi allievi dell'under 14.
Per non parlare delle maestose azioni alla mano, orchestrate da Paolino Pescetto ripresosi dallo choc di Benevento  e dal sempre più affidabile Gigio Serpico, esibite dalla linea dei trequarti dove tutti sono abili a cambiare ruolo in corso d'opera, come quando l'allenatore-estremo Sandri è stato costretto ad uscire, il metaman Federico Salerno è passato da 13 a 15, il Capitano ha prontamente ripreso la sua posizione storica, lasciando all'ala Pippo Carboni, al passo d'addio, almeno per quest'anno, perchè si trasferisce per motivi di studio.
Dando uno sguardo alla convulsa classifica è significativo rilevare che, il se il Cus non si fosse sportivamente suicidato a Benevento, avrebbe avuto la possibilità di essere primo e solitario, pur considerando la sfalsamento con le compagini che di volta in volta devono riposare per la defezione del Catania.
Comunque in questo momento è motivo di soddisfazione per tutto l'ambiente essere secondi, appaiati proprio ai Rangers e al Valsugana vale a dire due formazioni venete di tutto rispetto e scusate se è poco, staccati di soli 2 punti dalla capolista Gran Sasso, ma quel che più conta avere 6 punti di vantaggio sulla temibilissima ottava piazza, che per via dei playout è da evitare come la peste, e dovrà essere il primo obiettivo da tenere inquadrato per tutto il campionato.
Tornando all'incontro di domenica prossima, ancora una volta la formazione verrà decisa all'ultimo momento, per via d'infortuni e malattie di stagione. La lista di chi partirà per Vicenza sarà decisa solo dopo l'ultimo allenamento di venerdi sera.
Arbitrerà l'incontro il signor Righetti di Verona, che nella scorsa stagione diresse, con mano severa ma giusta, la vittoriosa impresa al Giuriati contro il Grande Milano, allora reduce da tutte vittorie e indicato come sicuro candidato alla promozione.

 

Foto Ceschina

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