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Foto France Rugby
Foto France Rugby

«La situazione finanziaria  della federazione è drammatica, in un contesto economico che non è più così semplice». Sembra di sentire Andrea Duodo, neoletto presidente della Federazione italiana rugby (FIR) che lancia l'allarme sui conti del rugby italiano (circa 18 milioni di euro di passivo fra bilancio consuntivo e di previsione). Invece sono le parole di Florian Grill, confermato presidente della Federazione francese di rugby (FFR), rilasciate alla newsletter federale.

18 MILIONI DI BUCO

«La verità è che noi abbiamo un disavanzo operativo di 18 milioni» continua Grill. Guarda casa lo stesso numero di milioni delle passività della Fir. «A questo si aggiunge - continua il presidente - la Coppa del mondo che genera delle perdite supplementari per la FFR, delle quali non cessiamo di vedere i risultati peggiorare ogni volta che apriamo un nuovo dossier. Il nostro obiettivo è di risanare questa bella istituzioni senza provocare un impatto sui club» In particolare quelli dilettanti e amatoriali, sembra di capire dall'intervista, ma il discorso vale anche per quelli professionistici, dai quali vengono i giocatori per la nazionale.

DUE DOSSIER

«Per fare questo siamo in piena trattativa su due grandi dossier - continua Grill - Quello dello Stade de France e quello della ripartizione degli utili all'interno del comitato Sei Nazioni. Sul dossier World Rugby abbiamo provato a ottenere dei costi più bassi e una redistribuzioni di fondi più alta. Dobbiamo fare attenzione a tutto quanto ci può permettere di ridurre i costi e aumentare le entrate. Dobbiamo negoziare con tutti i fornitori. Non è il lavoro più piacevole, ma bisogna farlo, perchè il rugby non può continuare ad andare a sbattere contro il muro strombazzando, su questo è necessario dire la verità sia ai club, che ai tesserati».

MENO SOLDI ALL'ITALIA?

Cosa intenda il presidente Grill per dossier sulla ripartizione dei fondi all'interno dei 6 Nazioni non lo spiega. Lo si capirà nei prossimi mesi. L'argomento tocca anche l'Italia, alla vigilia del torneo 2025 dove è chiamata a confermare il miglior risultato di sempre e la crescita del Benetton con la storica qualificazione agli ottavi di finale di Champions Cup. La cosa è matematica: se i ricavi del 6 Nazioni restano quelli e la Francia con un diversa ripartizione spera di averne di più, all'Italia o a qualcuno altro ne toccheranno di meno. Dipenderà dai nuovi criteri accordati. Qui i dirigenti federali italiani dovranno dare battaglia, se le nuove proposte sono sfavorevoli.