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Giuseppe Boggiani è un altro giocatore che pensa al futuro e decide di lasciare una delle squadre più importanti in Italia per iniziare un percorso lavorativo vicino a casa. Scelta giusta che in molti stanno percorrendo perchè si, l’Eccellenza potrebbe garantire del semi professionismo, ma solo se giochi nelle tre o quattro squadre più solide (Fiamme Oro discorso a parte ndr), ma per quanti anni? Solo se sei tra gli 80 giocatori delle rose di Benetton e Zebre puoi definirti professionista in Italia ma, anche per questi, superata la soglia dei 30 “cosa farò da grande?” è la domanda che più assilla la loro mente.

“Sono stato onorato dell'offerta che la società mi ha fatto anche per il prossimo campionato, ma ormai ho preso la mia decisione” dichiara Boggiani da La Voce di Rovigo. “Ho 32 anni ed è giusto che guardi al mio futuro, che purtroppo non potrà essere solo il rugby, ma anche il lavoro; per questo motivo ho deciso di tomare a Noceto in Serie A per concludere la mia carriera da rugbista.”

Boggiani, seconda linea 32enne (1,95 m x 110 kg), andrà a rinforzare il Rugby Noceto in Serie A, società che punta a far tornare all’ovile qualche suo talento sparso per l’Italia. Dalla prossima stagione la guida tecnica potrebbe essere affidata  al mediano di mischia Marco Frati (33 anni) che dopo aver lasciato Viadana 12 mesi fa prosegue la sua seconda strada tra gestione della Club House e percorso tecnico.
A Noceto è spuntato anche il nome di Marco Anversa (38 anni), mediano di apertura con una ottima percentuale nei piazzati e che si è visto sfuggire la promozione in serie A con l’Alghero di cui era giocatore / allenatore. Anversa sarebbe interessato a sviluppare la sua carriera da allenatore guardando da lontano una stagione dal punto di vista tecnico con le Zebre.

Intanto a Rovigo sono stati ufficializzati gli ingaggi di Thorleif "Thor" Halvorsen, numero 8 classe '88 (1,93 m x 100 kg) ex Mogliano, e Gianmarco Vian (185 m x 102 kg), terza liena classe '93 ex San Donà con numerose presenze in Nazionale Seven. 

 

Foto Alfio Guarise