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Foto Valorugby Emilia
Foto Valorugby Emilia

Il giovane tecnico del Valorugby Emilia Marcello Violi si esprime sul TMO e su Giulio Bertaccini, trequarti centro impiegato spesso dalle Zebre Parma in questo inizio di stagione.

Marcello Violi, alla seconda stagione da allenatore del Valorugby Emilia, in una intervista a Marco Ballabeni del "Resto del Carlino", passata forse inosservata dopo la sconfitta in campionato nel big match contro la FemiCz Rovigo, dice la sua sulla franchigia federale e il Television Match Officer. Quest'ultimo conquista del campionato italiano, reinserito dopo tre turni sui campi della Serie A Elite per una spesa che si aggira attorno ai 800 - 600 mila euro. Ecco cosa ha detto Violi. 

Il TMO

Domanda del giornalista. Parliamo di TMO, il Var del rugby: si parla di 800 mila euro per avere il TMO in tutte le partite. E' così fondamentale.

Risposta di Violi: «In realtà sono 600.000 mila. Io ero tra le persone pienamente a favore del Tmo, al 100%, se non altro per una questione di serietà del campionato. Ma dopo l'ultima partita (Valorugby-Rovigo 17-26, quarta giornata di campionato, ndr) ho iniziato a ricredermi. Una delle due mete di Rovigo è stata segnata con palese ostruzione: Gnecchi, il migliore arbitro del torneo, e Liperini, il migliore Tmo, hanno giudicato la meta valida, salvo ricredersi a fine match, quando l'abbiamo analizzata insieme. Allora mi chiedo che senso abbia spendere tanti soldi se perfino i due migliori arbitri non utilizzano come si deve questo strumento. Fatto salvo che con Rovigo abbiamo perso per colpa nostra e non di quella meta».

Giulio Bertaccini con le Zebre

Le Zebre e Bertaccini

Domanda del giornalista. Durante la conferenza stampa in nazionale Giulio Bertaccini ha avuto parole di elogio per lei, spiegando che in questi anni al Valorugby ha imparato tanto, in particolare da lei.

Risposta di Violi: «Giulio è un ragazzo speciale. Se ha detto queste cose mi fa molto piacere, però credo che lui debba quello che ha raggiunto e quello che raggiungerà soprattutto a se stesso. Ha avuto tante delusioni, tante mancate convocazioni alle Zebre quando se le meritava. Quest'anno è stato scelto come permit e ha saputo sfruttare in modo perfetto l'occasione. E' naturale che ci siano persone che l'hanno aiutato a crescere e se lui pensa che io sia fra queste non posso che essere contento».