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Black Lion Tbilisi
Black Lion Tbilisi

I soldi e le potenzialità dei mercati, oltre ai risultati sportivi, sono i motivi per il quali le tradizionali potenze aprono il rugby ad altri Paesi. E' successo all'Italia per l'ingresso nel Sei Nazioni. La Georgia usa anche questo strumento per bussare al rugby che conta, come dimostra la prima partnership turistico-commerciale annunciata dall'Eprc, la società che gestisce le coppe europee: Champions e Challenge Cup.

IL DENARO - European professional rugby club (Eprc), Investec (title sponsor della Chamnpions) e Georgia rugby marketing hub hanno siglato un accordo triennale nel turismo. E' il primo accordo del genere nel settore firmato dall'Eprc. «L'espansione in un mercato geografico aggiuntivo - scrive l'ente - è un passo strategico nell'ambizione di ampliare la notorietà delle competizioni dell'Eprc». «Diamo il benvenuto alla Georgia - spiega il Ceo Jacques Raynaud - Nel nostro obiettivo di aumentare l'audience fare conoscere questo Paese e le radici del suo rugby è strategico. I nostri club apprezzeranno i viaggi per le partite a Tbilisi e incoraggeranno i fans a conoscere la città e il Pese fuori dallo stadio».

LE PARTITE - La parte sportiva che conduce a questo accordo economico è lo storico ingresso di una squadra della Georgia in Challenge Cup. I Black Lion, selezione con base a Tbilisi, è una delle due squadre invitate (l'altra sono i Cheetahs sudafricani) per compensare perdita dei club inglesi falliti la scorsa stagione. Debutteranno il 9 dicembre al Mikheil Meskhi Stadium (27mila posti) contro il Gloucester. Poi trasferte in casa di Scarlets e Castres. Nel quarto turno ritorno a Tbilisi contro il Clermont.

IL FUTURO - «Siamo grati all'Eprc dell'opportunità di mostrare al mondo il Paese dei Lelos - dice il presidente federale georgiano Ioseb Tkemaladze - Sono sicuro che la platea multi milionaria lo apprezzerà». L'accordo è un ulteriore passo verso la presenza stabile di una squadra della Georgia nelle competizioni europee che contano. Finora i Black Lions giocavano solo la Super Cup dei paesi minori organizzata da Rugby Europe. Il Sei Nazioni per i georgiani resta una chimera. Ma passi del genere, abbinati ai sisultati, li porteranno ad avvicinarsi sempre più al livello e alla posizione dell'Italia nel rugby che conta.