Warren Gatland dice basta ai Lions e risponde alle critiche di O'Brien
Warren Gatland ha annunciato che non ha più intenzione di allenare i British & Irish Lions nei prossimi Tour. Il 54enne ha un contratto come allenatore del Galles fino alla fine della Coppa del Mondo 2019, il suo futuro non ha ancora una destinazione ma sicuramente non farà parte del prossimo tour in Sudafrica nel 2021.
Le dichiarazioni di Gatland alla BBC: “Ho chiuso. Lascio che qualcun altro si prenda la responsabilità del Tour dei Lions.”
“Nell’ultimo Tour ho odiato la negatività della stampa in Nuova Zelanda. Col senno di poi ho visto tanto cose che mi hanno dato soddisfazione, ma è stato un lavoro duro. Molto difficile.”
Gatland parla del poco tempo a disposizione per preparare la squadra: “è il minimo avere a disposizione una settimana di allenamento nel Regno Unito prima di partire, e poi cercare di arrivare in forma cinque giorni prima della prima partita, non è stato l’ideale ma ci siamo adeguati.”
“Tutto quello che abbiamo chiesto è una preparazione adeguata per avere le migliori possibilità di fare bene”.
Gatland ha anche rotto il suo silenzio sulle critiche che gli sono state fatte da Sean O'Brien, il terza linea irlandese ha detto che la squadra avrebbe potuto vincere la serie 3-0 con un migliore coaching. Il 30enne ha giocato tutti e tre i Test dei Lions contro la Nuova Zelanda. La serie si è conclusa con un pareggio di 1-1, l'ultimo test di Auckland è terminato 15-15. O'Brien afferma che la squadra non si è preparata bene per il primo e il terzo test all'Eden Park di Auckland. Ha accusato lo staff tecnico di sovra allenarli prima delle partite.
Gatland commenta così: “prendi 41 giocatori in tour e sai che non farai tutti felici. Ci saranno giocatori delusi perché non hanno avuto occasioni o opportunità. Lo capisco. Questa è la natura dello sport professionale.
Non c'è dubbio che Sean O'Brien sia stato uno dei migliori del tour. Ha giocato eccezionalmente bene. In campo come nello spogliatoio, da un punto di vista di leadership, ha contribuito estremamente bene. È giusto riconoscerlo.”