Elezioni Fir: tre domande a Paolo Vaccari
Siamo entrati nella settimana delle elezioni federali. Sabato 13 marzo il rugby italiano è chiamato a votare il prossimo Presidente della Federazione Italiana Rugby, colui che nel prossimo quadriennio 2021-2024 guiderà l’organo governativo del rugby italiano.
Cinque i candidati rimasti in corsa: il presidente uscente Alfredo Gavazzi, l’ex capitano azzurro Marzio Innocenti, l’ex politico provinciale Elio De Anna, l’ex azzurro e attuale consigliere federale Paolo Vaccari e l’imprenditore romagnolo Giovanni Poggiali.
Rugbymeet ha contattato i diretti interessati intervistandoli e porgendo loro tre domande secche su tre delle tematiche più calde degli ultimi anni, ovvero sviluppo dei giovani di interesse con il “sistema Accademie”, rilancio massimo campionato italiano Peroni Top10 e ovviamente il quesito sulla punta dell’iceberg, la tanto amata e discussa Nazionale maggiore.
Oggi tocca all’ex trequarti ala del Rugby Calvisano e dell’Italia Paolo Vaccari. Il più giovane tra i candidati è attualmente amministratore del credito sportivo al CONI. Da anni all’interno dei meccanismi federali come Consigliere più recentemente è stato visto commentare presso gli studi Rai l’ultima Rugby World Cup. La sua candidatura, quasi a sorpresa, in competizione con l’attuale Presidente Alfredo Gavazzi ha sollevato un certo polverone.
Le tre domande-risposte a Paolo Vaccari:
1) Questione accademie. Si fanno sempre più insistenti e dure le critiche riguardo al sistema formativo Accademico considerato estremamente dispendioso e povero di risultati. Come intende agire a riguardo?
“Non esiste una Union di Tier 1 senza Accademie e non pensiamo di poterci permettere di essere la prima. Le esigenze del percorso formativo di alto livello sono non negoziabili. Un giocatore giovane che inizia questo percorso verso i 16 anni, deve essere inserito all'interno di un progetto di performance che curi gli aspetti: tecnici, tattici, fisici, mentali e medici per 11 mesi all'anno, con un costante impegno giornaliero. Siamo consapevoli dei punti di debolezza dell'attuale sistema e, insieme al nuovo Director of Rugby e alla nuova Commissione Tecnica Federale, intendiamo sviluppare importanti correttivi e implementare nuovi percorsi. Una delle prime soluzioni, alla quale pensiamo, sarà l'istituzione di accademie U23, all'interno delle Franchigie, per coprire una fascia d'età che, attualmente, risente maggiormente dell'attuale impostazione.
Fino ad oggi, la formazione è stata demandata ai centri di formazione e accademie, in futuro, intendiamo sviluppare, in maniera consistente, anche la struttura dei club che avranno la capacità e la potenzialità di rispondere a un percorso formativo di alto livello. Per cui, non un unico percorso ma percorsi paralleli”.
2) TOP10: E’ innegabile come con l’avvento delle franchigie il Top10 abbia subito un netto calo di interesse. Intende rilanciare il massimo campionato italiano? Come?
“È indubbio che l'attuale livello e contesto del Top10 necessita di soluzioni strutturali importanti ma non possiamo pensare di raggiungere il modello inglese o quello francese. Noi, come l'Irlanda, la Scozia e il Galles abbiamo una realtà differente e la strada delle franchigie è l'unica percorribile. Occorre creare azioni integrate che portino beneficio all'intero sistema rugby in Italia, e non disperdere energie e risorse in azioni isolate. Per questo prevediamo una ristrutturazione generale del sistema di comunicazione e dell'impostazione marketing. Prevediamo una vera e propria rivoluzione nel marketing della FIR. Ovviamente, azioni dedicate, ma integrate in una strategia nazionale, saranno sviluppate per la promozione del Top10.
Esistono poi delle necessità strutturali specifiche per il Top10, che vanno esaminate con attenzione da una Commissione realizzata con l'apporto di rappresentanti del Top10 e la FIR, per trovare, insieme, delle soluzioni che siano, prima di tutto, sostenibili nel lungo periodo. Ci riferiamo alla struttura tecnica e a come la FIR può supportare i club del Top10, all'impiantistica per i club del Top10, alla sostenibilità finanziaria, all'esperienza dei tifosi allo stadio, all'impostazione legata ai canali media e tanti altri aspetti. Ci aspettiamo, se eletti, di attivare un importante tavolo di confronto, insieme ai club del Top10, per iniziare un nuovo percorso insieme, in base a una pianificazione di lungo periodo. Sicuramente, diverse risorse, umane e finanziarie, saranno messe a disposizione di questo progetto”.
3) Nazionale maggiore: parliamo di numeri. Oggi l’Italia occupa il 15° posto nel Ranking di World Rugby, il peggior posizionamento mai registrato. Da qui ai prossimi due anni secondo il suo piano lavoro dove si collocherà la nazionale? Come si potranno ottenere migliori risultati?
“Non condividiamo l'idea di chi parla di un totale fallimento e di una rivoluzione generale. Quello che serve all'alto livello è un costante perfezionamento e crescita, non una rivoluzione ogni quattro anni. Anche per questo motivo, il nostro progetto si chiama Rugby2030, perché in Italia, troppo spesso, manca la capacità di una pianificazione di lungo periodo.
Siamo coscienti della criticità della situazione attuale e di un necessario cambio di gestione dell'alto livello, attraverso l'introduzione della figura del Director of Rugby e di un nuovo modello per Commissione Tecnica Federale.
L'obiettivo è quello di creare un modello italiano, integrando il lavoro del Top10, delle Accademie e delle Franchigie, insieme al lavoro sviluppato nelle varie rappresentative nazionali.
L'Italia è, rugbisticamente, molto indietro rispetto alle altre Union che partecipano al 6 Nazioni, per penetrazione del gioco del rugby nel tessuto sociale e culturale, per numero di praticanti, per risorse finanziarie. Dobbiamo insistere in un percorso di crescita, dobbiamo cambiare velocità, ma dobbiamo anche essere realistici, pianificando obiettivi ambiziosi di medio e lungo periodo.
Vediamo l'Italia tornare a vincere sul campo e fuori e iniziare un percorso di crescita che ponga le basi per una sostenibilità di lungo periodo”.
Questo il link per consultare il programma elettorale Rugby2030
Elezioni in programma il prossimo sabato 13 marzo presso la Fiera di Roma, speriamo con questa serie di interviste di aiutare il popolo del rugby a scegliere con criterio. A seguire le interviste ai restanti candidati per la poltrona di Presidente di Federugby.