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Domani pomeriggio I Cavalieri Prato e il Rugby Mogliano si daranno battaglia per il titolo di Campione d’Italia, comunque andrà a finire sarà il primo storico scudetto per la squadra vincitrice!
La finale sarà inedita e ad affrontarsi saranno, forse, le due squadre che più in questo campionato hanno espresso il gioco migliore, fatto di tanto volume, tante fasi e tante mete marcate. Ci si aspetterebbe, quindi, una partita spettacolare da questo punto di vista, ma non dimentichiamoci che sabato si tratta di finale e la posta in palio è sicuramente altissima…il primo storico scudetto da alzare nella piazza cittadina!

Intervistiamo i cervelli, i due numeri 10 di queste squadre, dalle cui mani e piedi partiranno gli attacchi della finale di Eccellenza: Luciano Rodriguez e Filippo Vezzosi.  "Lucio", italo-argentino originario di Tucuman, è da diverse stagioni in Italia: Rugby Roma, GRAN Parma, CUS Verona e oggi Mogliano; "Pippo" invece, cresciuto a Prato dopo 3 anni a Parma sponda GRAN (2007-2010), è tornato a vestire i suoi colori d’origine.

 

 

Negli ultimi anni è cambiato molto il massimo campionato italiano, meno stranieri e più giovani, come vedi il futuro dell’Eccellenza?

Lucio:
"Penso che in questo momento il livello del campionato si sia un po’ abbassato rispetto a qualche anno fà, ma credo anche che tra un paio di anni  il livello sarà buono perché i giovani stanno crescendo molto  e  si vede anche dalla nazionale, ci sono tanti giovani che stanno facendo bene, a mio avviso tra un paio di anni il livello sarà lo stesso che c’era con il Top10."

Pippo:  
"Avere meno stranieri e più giovani è una buona strada ma bisognerebbe alzare il livello del campionato. Fondamentalmente andrebbe investito qualche soldo in più nell’Eccellenza perchè è il bacino dal quale dovrebbero prendere i giocatori per la RaboDirect, quindi  renderlo più equilibrato con più squadre di qualità, quest’anno il campionato era rotto in due, con le prime sei squadre a un livello diverso dalle altre."

 

Lucio, causa un grosso infortunio sei dovuto stare lontano dal campo molti mesi, ma sei tornato giocando un grande girone di ritorno per Mogliano, come ti senti?

"Si mi sono rotto il perone in amichevole a inizio stagione, sono tornato giusto per la prima giornata del girone di ritorno e piano piano ho iniziato a riprendere la forma, oggi mi sento bene."

 

Pippo, l’apertura è un ruolo che hai sposato da solo qualche anno, com’è stato il cambiamento in una posizione di tanta responsabilità per il gioco di una squadra? Il mediano di apertura è una posizione che senti tua?

"Si ormai è una posizione che sento mia, sicuramente è stato un grande cambiamento ma sono stato aiutato l’anno scorso dalle altre due aperture che erano Wakarua e Bocchino, mi hanno dato una grossa mano. Quest’anno invece è stato più facile perché sentivo la fiducia di tutti anche se mi capita ancora di fare  errori perché  a volte attacco ancora la linea come un’ala piuttosto che passare. Ma tutti mi hanno sempre dato fiducia e non mi sono mai sentito messo in discussione, quindi devo dire grazie ai miei compagni e all’allenatore, so che devo lavorare ancora molto, però direi che non è andata male."

 

Lucio, a un certo punto della stagione si pensava che il Mogliano non ce l’avrebbe fatta ad entrare nei playoff, ma ora siete in finale, cosa è cambiato?

"Penso che sia stato un inizio di stagione molto duro, ci sono stati tanti infortuni e la società ha cambiato parecchi  giocatori rispetto all’anno scorso. Questo ha pesato un pò all’inizio, ma da metà stagione in poi abbiamo acquisito più confidenza nel nostro gioco e allo stesso tempo il gruppo si è più unito."

 

Pippo, quando sono arrivati i problemi economici e qualche giocatore se ne è andato si pensava fosse l’inizio della fine per I Cavalieri, ma siete stati bravi a non mollare ed ora siete in finale, come hai vissuto personalmente la situazione?

"Io sicuramente in maniera meno grave di altri, essendo a casa mia ho potuto contare sull’aiuto della mia famiglia.  A febbraio quando è successo il tutto ci siamo riuniti e ci si è detti di non pensare più a queste cose o comunque di pensarci in minima parte e concentrarsi più sulla stagione, e così abbiam fatto."

 

Un difetto dell’altro?

Lucio:
"Forse un suo difetto è che non è nato come 10, da ala è passato all’apertura e magari sbaglia ancora qualche scelta ma per il resto ha fatto molto bene."

Pippo:
"Forse Lucio ha qualche lacuna difensiva."

 

Una qualità dell’altro?

Lucio:
"Una qualità di Pippo è la sua l’intelligenza nel gioco, è un giocatore “furbo”."

Pippo:
"Lucio ha sicuramente delle ottime mani, è bravo nel gioco al piede ed ha una buona visione di gioco."

 

Mogliano e Prato sono le due squadre che hanno mostrato il più bel gioco alla mano, ma quella di sabato è una finale e la posta in palio è lo scudetto, come affronterete la partita?

Lucio:
"Noi saremo fedeli al nostro stile di gioco, sabato vogliamo giocare come abbiamo giocato tutto l’anno, poi ovviamente essendo una finale cercheremo di prendere le nostre precauzioni, loro sono una squadra forte e non possiamo rischiare come abbiamo fatto in altre partite."

Pippo:
"Noi la affronteremo da Prato come loro penso la affronteranno da Mogliano, il nostro è un tipo di gioco che ci ha portato determinati risultati e vuol dire che funziona, non vedo perché cambiare qualcosa per la finale."

 

 

La finale!

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