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Capita raramente che uno stadio di rugby, o di qualsiasi altro sport, venga intitolato a un giocatore non solo quando è ancora in vita, ma addirittura nel pieno della carriera. È quanto succederà ad Ange Capuozzo, il folletto imprendibile della nazionale italiana e dello Stade Toulosain, il trequarti ala o estremo premiato da World Rugby nel 2022 come giocatore rivelazione dell'anno. Il campo da rugby è quello di Pont de la Claix, comune di circa 11.000 abitanti del dipartimento dell'Isère, nei pressi di Grenoble.

L'emozione di Capuozzo

La notizia è data da Rugbyrama-Midi Olympique, il prestigioso periodico di rugby francese. «Il 21 settembre lo storico stadio dei "Due Ponti" di Pont de la Claix - scrive la rivista - sarà intitolato ad Ange Capuozzo, dove l'internazionale italiano ha mosso i primi passi rugbistici fra il 2005 e il 2010». È riportato poi un commento dello stesso Capuozzo

«Sono molto emozionato di dare il nome a questo stadio dove ho iniziato con il rugby all'età di 5 anni e dove ho giocato i miei primi tornei quando ero giovane. Sarà un momento di forte emozione per me e per i miei cari».

I 120 anni del club

La cerimonia di inaugurazione sarà organizzata alla presenza dell'interessato, che ha conservato stretti legami con il suo paese d'origine, all'interno delle celebrazioni per i 120 anni di vita del club dell'Union Sportive Deux-Ponts, che milita tra le fila degli amatori nel campionato di Divisione Regionale 1. Capuozzo, 25 anni, ha i nonni paterni di origini napoletane, ha debuttato nel Pro 14 con il Grenoble, poi retrocesso in ProD2. Si è trasferito allo Stade Toulousain dalla stagione 2022/23 vincendo due campionati e una Champions Cup. Ha scelto come nazionale l'Italia dopo aver giocato con l'Under 20 allenata da Fabio Roselli al Mondiale di categoria in Argentina.

Perchè non farlo in Italia?

Capuozzo non è il primo rugbista in attività a cui è intitolato lo stadio del proprio paese in Francia. Nel 2012 è toccato all'altro trequarti Vincente Clerc, sempre formatosi a Grenoble, poi approdato allo Stade Toulosain, 67 caps e una finale di Coppa del mondo nel 2011 con la Francia. A Clerc è stato intitolato il campo dove ha giocato da bambino a Fontanil-Cornillon, comune ancora più piccolo di circa 2800 abitanti, sempre del dipartimento dell'Isère. Una bella consuetudine, che potrebbe essere copiata anche in Italia con qualche rugbista azzurro, per valorizzare i campi di gioco dei piccoli comuni dove ha mosso i primi passi e dare lustro al nostro rugby.