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Dall'Italia, Brescia per la precisione, all'Australia con un biglietto di sola andata. Il rugby è la passione, i cocktail il lavoro e il Paese dei canguri la meta. Si può riassumere così la storia del bartender Giorgio Gervasoni che settimana scorsa a Singapore nella cerimonia dei World's 50BestBars 2023 si è piazzato al numero 15 con il Maybe Sammy di Sydney. 

Gervasoni 29 anni, ha un discreto passato da rugbista nei nostri campionati e coincidenza vuole che il 15 fosse proprio il suo numero da atleta considerato che giocava estremo. Cresciuto nel Rovato, una volta completata la trafila giovanile ha debuttato nella prima squadra rossoblù in Serie C e in seguito ha militato una stagione nell'Ospitaletto. Infine, il ritorno nel club di casa fino a quando un brutto infortunio alla spalla lo ha costretto anticipatamente al ritiro. Quindi la scelta di dedicarsi completamente alla sua vera passione: la ristorazione. 

Dopo tutto, "onora il terzo tempo" è un dogma da rispettare nel decalogo di qualsiasi rugbista. Appena ventenne, Gervasoni è partito in viaggio verso l'Australia dove prima ha vissuto a Perth, poi a Melbourne e infine a Sydney città nella quale da due anni si è stabilito. Nella sua carriera di bartender spiccano la gavetta (tantissima), la costanza e lo spirito di sacrificio. Elementi che incarnano perfettamente i valori del rugby. "Ci sono milioni di locali al mondo e lavorare per il quindicesimo migliore è motivo di enorme orgoglio e felicità – afferma – cerco quindi sempre impegnarmi e fare del mio meglio". Il Maybe Sammy, costituito da una squadra tricolore (sono italiani tre dei quattro soci), offre un servizio di altissimo livello ispirato ai bar dei luxury hotel in un ambiente che ricorda le atmosfere glamour degli anni Cinquanta. Inoltre, per il suo quinto anno consecutivo il locale nella cerimonia di Singapore ha vinto il titolo di miglior bar d'Australia. "Qui a Sydney il rugby è materia di studio e religione – continua Gervasoni – è bellissimo vedere adulti, bambini e ragazzi che ogni giorno si divertono a praticarlo nei parchi e all'aria aperta". E non potrebbe essere diversamente in un Paese dove l'ovale è appunto appartenenza.