Guinness Pro14: che effetto avrà l’ingresso delle sudafricane?
Ho provato a mettere in pagina alcuni commenti all’allargamento del Pro 12, divenuto Pro 14 dopo l’ingresso delle due franchigie sudafricane dei Cheetahs di Bloemfontein e dei Southern King di Porth Elisabeth.
Dico subito che la pancia della campana gaussiana dei pareri espressi (di fatto la media e persino ponderata) ritiene che “l’ingresso in una competizione europea di due rappresentanti di uno dei movimenti rugbistici più evoluti del pianeta è da considerarsi un oggettivo valore aggiunto. Che produrrà ricadute positive in termini di qualità complessiva della competizione, allargherà il potenziale bacino di utenza del torneo, aprirà interessanti e redditizi orizzonti economico-finanziari alle casse dello stesso. Per via diretta o indotta”.
Prevedibile, non proprio banale ma quasi, ammettiamolo. Per trovare qualcosa di, magari non condivisibile o condivisibile in parte, occorre spingersi alle estreme della media. Ai pareri, cioè, che al centro della montagnola del matematico tedesco non hanno trovato spazio. Le estreme, tanto per intenderci. Eccone due.
La prima è di un mio amico esperto di calcio e pallacanestro. Sostiene che “l’ingresso delle due sudafricane equivale all’accesso di Pescara e Palermo a un ipotetico torneo transnazionale europeo che non comprendesse Spagna e Germania (secondo lui equivalenti all’assenza di Francia e Inghilterra della competizione ovale celtica). O, se si trattasse di basket, che alla medesima competizione fossero aggiunte Cremona e Pesaro”. Per quanti non frequentino e poco conoscano i campionato con pallone tondo, specifichiamo che Pescara (15 punti in 38 partite) e Palermo (26) sono le formazioni ultime classificate nel recente campionato di serie A. Lo stesso vale per Cremona (18 punti in 30 partite) e Pesaro (20) per la massima divisione della palla a spicchi. “Cheetahs e Kings – conclude il mio amico – hanno vinto, in due, 10 partite sulle 30 disputate, e il loro rango, riferito agli elevatissimi standard del Super Rugby, è l’equivalente di quello del Pescara parametrato sulla Juve o dell’attuale Pesaro rapportato a Milano o alla Reyer”. Ergo, concludo io, sarò anche vero che in terra di ciechi chi ha un occhio è fortunato, ma andiamoci piano con i peana e i trionfalismi. Anche perché, se poi dovessimo scoprire che questa coppia di Carneadi della bislunga in salsa sudafricana, è in grado di menare e anche di brutto la gran parte delle celtiche partecipanti al torneo…
L’altro mio amico che si è espresso sull’argomento, esponendo un’opinione che è andata a situarsi sul lato opposto del “fuori picco” di Gauss, fa di mestiere l’attuario. Che per chi non lo sapesse è una via di mezzo fra Milton Friedman e il Divino Otelma. Capisce di rugby e segue con una certa regolarità le partite delle Zebre (abita da quelle parti). “Ma davvero le due sudafricane portano in dote mezzo milione di sterline che andranno nelle casse di ciascuna delle12 celtiche?” mi ha chiesto prima di elaborare una sua personale posizione. “Ho anche letto che le spese di trasferta Europa-Africa saranno a carico della Union di quel paese”. E ha concluso: “Ma di cosa stiamo parlando! Cinquecentomila sterline sono il ticket che il Sud Africa ha pagato per mandare al campeggio estivo i suoi elementi meno portati. Quelli che, impegnare si impegnano, ma sa com’è, signora, le capacità sono quello che sono. Poca roba. Pochina davvero”. Non contento ha poi chiosato: “Ma cosa aspettano a tirare dentro una o due americane? Con lo stesso tipo di accesso pagato e con la prospettiva di un Super 15 di seconda scelta ma pur sempre dignitoso. E magari anche autosufficiente, se non proprio ricco di suo”.
Nel mezzo, come detto, le dichiarazioni made in ufficio stampa. Quella di Anayi, Ceo (eccitato) del nuovo Pro 14 suona così: “L’ingresso di Toyota Cheetahs e Southern Kings segna un grande ed eccitante capitolo per il Guinness PRO14 come torneo globale. Il Sudafrica è una potenza del rugby, queste squadre hanno già operato ad altissimo livello nel Super Rugby e porteranno un innalzamento qualitativo del Torneo”. Per il presidente Fir Alfredo Gavazzi: “Il nuovo Pro14 aggiungerà emozioni e nuove sfide per i nostri migliori atleti, che avranno la possibilità di confrontarsi con regolarità con uno dei movimenti rugbistici più strutturati e competitivi al mondo”. Anche il capo dei capi Bob Beaumont ha lasciato on line traccia di sé: “Aspettiamo con entusiasmo l’inizio di un nuovo, emozionante capitolo nella storia del torneo”. Come volevasi dimostrare: tutti dentro la campana di Gauss. Per suonare o essere suonati?