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Roma – Ambrogio Bona, ex pilone e capitano dell’Italrugby, 50 caps al proprio attivo con la maglia azzurra, torna in campo per mettere le proprie competenze di prima linea internazionale al servizio del movimento. Bona, 63 anni oggi, sarà consulente per la mischia presso il gruppo tecnico del CNAr e lavorerà a stretto contatto con i direttori di gara di Elite ed Eccellenza per aiutarli a comprendere con un punto di vista privilegiato le dinamiche di una delle fasi di gioco più complessa del rugby.

“Ambrogio è una figura carismatica e competente – ha dichiarato Maurizio Vancini, Presidente del CNAr – e non possiamo che essere felici di averlo al nostro fianco in questa nuova posizione, che riteniamo strategica per offrire ai nostri arbitri l’opportunità di ampliare le proprie conoscenze e la propria comprensione di un’area di gioco tanto complessa come la mischia ordinata. Da ex direttore di gara, penso che l’esperienza di un pilone di grande livello quale è stato Bona possa rappresentare un eccellente mezzo per accrescere le capacità degli arbitri italiani di prima fascia”.

Commentando il nuovo ruolo, Bona ha dichiarato: “Sono onorato di avere la possibilità di offrire un nuovo contributo al rugby italiano, che mi ha dato tanto da giocatore e non. Rende orgogliosi il fatto che la FIR ed il CNAr abbiano deciso di affidarmi questo incarico, ritengo che quando si entra in questo mondo, puoi smettere di giocare o allenare, ma non esci mai dal giro. Credo che per ricoprire questo incarico sia necessaria una persona che, come me, ha vissuto in prima persona la “mischia”, io ho sempre giocato come pilone e conosco le dinamiche che vi intercorrono. Ho maturato esperienza necessaria in 50 incontri con la Nazionale e mi son mantenuto aggiornato nella fase successiva a quella di giocatore, quella di allenatore e dirigente, per farmi trovare pronto al momento di tornare sul campo. Ritengo sia necessario conoscere nella maniera più completa possibile le dinamiche che dominano la mischia per poter contribuire alla migliore comprensione del gioco da parte dei direttori di gara: ci sono tanti giovani arbitri promettenti in Italia ed il mio augurio è di poterli aiutare a muovere un ulteriore passo avanti nella propria crescita verso l’alto livello”.

 

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