Italrugby: un pronostico per la maglia da titolare in questa giovane Italia
Sappiamo con quali soldati il gen. Conor O’Shea affronterà l’insidiosa campagna di novembre che prevede le battaglie di Catania (Fiji), Firenze (Argentina) e Padova (Sud Africa). Per vincere la guerra occorrerà che ne vinca almeno due. Per non perderla ne basterebbe una. Tre sconfitte, nel centenario di Caporetto…
Un’occhiata alle convocazioni per dire che salta (finalmente!) all’occhio un aspetto cui ci eravamo da tempo disabituati: a restare a casa non sono solo gli infortunati. Che pure sono in numero tutt’altro che residuale e annoverano al loro interno calibri non esattamente leggeri. Sono infatti out per infortunio o recupero in atto: Mbandà, Gega, Allan, Campagnaro, Morisi, Panico, Zanni, Riccioni, D’Apice e Quaglio. Come dire: i due migliori attaccanti, la terza linea più rocciosa ed esperta, un paio di sbarbati con un futuro importante davanti e il miglior sostituto in circolazione di Ghiraldini per la maglia n.2. Ma il dato veramente nuovo è che per la prima volta da molti anni, il nostro Ct ha potuto scegliere fra un gruppo di (sostanzialmente) pari. E nel farlo ha deciso che, al momento, Benvenuti e Venditti, oltre a Van Schalkwyk, Furno, Ceccarelli, Cittadini, McLean e Rizzo (non esattamente dei signori Nessuno del nostro pur non opulentissimo movimento), potevano anche saltare un giro, tornare ai club a lavorare per farsi trovare messi meglio al prossimo giro. Esattamente ciò che fanno praticamente tutti i suoi colleghi, esattamente ciò che mai hanno potuto fare i suoi predecessori, costretti dagli eventi a mandare in campo quel che banalmente c’era, a condizione che fosse almeno fisicamente integro, se non proprio in forma. Se si esclude l’appiedamento di Bergamauro a favore di Palmer, non era mai accaduto.
Si tratta, al di là della contingenza novembrina, di un significativo e sostanziale passo avanti. Sulla strada di una competitività interna che la nostra Nazionale non ha mai avuto e che, da sola, potrebbe garantire quel salto di qualità che da troppo tempo aspettiamo. E al cui costante ritardo ci siamo un po’ tutti rassegnati.
Andando ai nomi e alla lista: O’Shea porta in guerra 8 elementi di prima linea, con Ferrari e Chistolini a contendersi il lato opposto all’introduzione, un quasi debuttante e Lovotti per il lato sinistro, con il piacentino che pare partire con i favori del pronostico per un posto da titolare fisso. Ghiraldini, che ha più di 10 volte la somma dei caps dei suoi due sostituti, sarà chiamato ad amministrare energie, con la probabilità di iniziare almeno due delle tre partite. In seconda linea è notte discretamente fonda Budd e Fuser un gradino sopra Lazzaroni e il baby Ruzza, per un ruolo alla (disperata) ricerca di un vice Geldenhuys all’atezza. Terza linea con due esordienti, uno dei quali (Licata) arriva addirittura dall’Eccellenza domestica e con Favaro ancora ai box. Se Parisse ce la farà ne giocherà 3, accanto a lui probabilmente Steyn e Minto, almeno in partenza. Per la mediana si accettano scommesse. E questo è, a tutti gli effetti, un ottimo segnale. A Catania sarà (dovrebbe essere) Gori-Canna, poi si vedrà. Chi scrive tifa McKinley n.10, ma ha poca importanza. Nessuna, in verità. Dietro non è il caso di azzardare schieramenti, Hayward è all’esordio, Castello e Boni quasi, Sarto è la migliore ala del lotto e per la maglia da estremo ci sono Minozzi (zero caps) o Padovani che arriva da Tolone. Una scommessa contro un azzardo. Deciderà O’Shea per le Fiji e l’infermeria per il prosieguo dell’avventura.
I convocati dell'Italia per i Test Match
Il programma dei test match:
Italia v Fiji - sabato 11 novembre - Stadio “Massimino” di Catania
Italia v Argentina - sabato 18 novembre - Stadio “Franchi” di Firenze
Italia v Sudafrica - sabato 25 novembre - Stadio “Euganeo” di Padova
Foto Daniel Cau