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Mette le mani in prima linea il nostro ct irlandese per lo scontro di domani con la formazione che in molti considerano candidata naturale alla vittoria del Torneo. Lovotti e Ghiraldini si accomodano in panchina e lasciano spazio a Quaglio e Bigi, nella prospettiva di un subentro in corsa all’altezza del minuto 50. Andare a Dublino con l’intenzione di “fare la guerra” con una testa di mischia che somma meno di 20 caps è operazione discretamente avventata e rischiosa, diciamolo. Ma Conor O’Shea (che  non dispone di un ventagli odi grandi e sostanziali alternative) avventato non è, e avrà fatto i suoi conti, speriamo li abbia fatti bene. Confermata la seconda linea, la maglia n.7 va a Steyn, che subentra a Giammarioli che va in tribuna. Mediana, coppia di centri e triangolo allargato: vedasi Italia – Inghilterra all’Olimpico. Le due mete in prima fase subite dagli azzurri nei primi 10’ della sfida romana indurrebbero a una prudente sospensione del giudizio circa la tenuta difensiva della linea, ma è anche vero che una settimana di lavoro specifico sui problemi di salita (Boni, ma non solo), potrebbe aver portato a un affinamento dei comportamenti collettivi. L’Irlanda risponde con un triangolo profondo Kearney-Earls-Stockdale che qualche problema potrebbe effettivamente crearcelo, soprattutto nel caso di gioco al piede male o poco coperto, la mediana è di assoluto valore, con un Sexton apparso molto prossimo al massimo della forma. In mischia, ma solo sulla carta, la terza linea pare (sembra) meno devastante di altre volte, mentre in seconda i 208 cm di Toner indicano la via di una prevedibile superiorità aerea. Da pesare il comportamento della prima linea, con un occhio alla panchina, da dove partono Cronin e Healy. Arbitrerà un altro francese, stavolta di rango riconosciuto e prestigio (quasi) assoluto. Da vedere come gestirà mischie chiuse e punti d’incontro, magari con un occhio alle salite difensive e alla loro tempistica.

L’Irlanda in casa è tanta roba, nell’anno in cui “sente” di poter contendere il trofeo all’Inghilterra non è esagerato attendersi una partenza che potrebbe segnare, nel risultato e nel morale dei ragazzi di Parisse, l’esito finale della sfida. Molto dipenderà da quanto pagheremo il loro sprint iniziale. E come arriveremo agli ultimi 15’. Sotto i 20 sarà da applausi.

Il match tra Irlanda e Italia sarà trasmesso sabato 10 febbraio alle ore 15.00 in diretta TV su DMax.

Le formazioni:

Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Keith Earls, 13 Robbie Henshaw, 12 Bundee Aki, 11 Jacob Stockdale, 10 Johnny Sexton, 9 Conor Murray, 8 Jack Conan, 7 Dan Leavy, 6 Peter O’Mahony, 5 Devin Toner, 4 Iain Henderson, 3 Tadhg Furlong, 2 Rory Best (c), 1 Jack McGrath
Panchina: 16 Sean Cronin, 17 Cian Healy, 18 Andrew Porter, 19 Quinn Roux, 20 CJ Stander, 21 Kieran Marmion, 22 Joey Carbery, 23 Jordan Larmour

Italia: 15 Matteo Minozzi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Tommaso Boni, 12 Tommaso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Tommaso Allan, 9 Marcello Violi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Braam Steyn, 6 Sebastien Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Nicola Quaglio
Panchina: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Andrea Lovotti, 18 Tiziano Pasquali, 19 Federico Ruzza, 20 Maxime Mata Mbanda, 21 Edoardo Gori, 22 Carlo Canna, 23 Jayden Hayward


Aviva Stadium, Dublin
Arbitro: Romain Poite (France)
Assistenti: Pascal Gaüzère (France), Matthew Carley (England)
TMO: David Grashoff (England)

 

Foto Pino Fama

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