Stadio Flaminio: iniziati i lavori di bonifica della vecchia casa del rugby
Il Comune di Roma ha annunciato che i lavori di bonifica dello Stadio Flaminio sono iniziati e proseguiranno per altri dieci giorni. La vecchia casa del rugby, l’impianto progettato dall’architetto Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi romane del 1960, era in stato di totale abbandonato da anni ma da questa settimana ha avuto inizio un reale percorso di recupero e riutilizzo.
A spiegarci meglio la situazione è quotidiano locale il Romanista: “a luglio la Pier Luigi Nervi Project Association ha vinto il bando internazionale "Keep it modern" della Getty Foundation, associazione che ha finanziato 180mila dollari per la realizzazione di un progetto di ricerca per la riqualificazione dell'impianto. Impianto che da luglio scorso è anche tutelato dalla Soprintendenza del Ministero dei Beni Culturali.”
“C’è un piano di conservazione” spiega Elisabetta Margiotta Nervi, segretario dell’Associazione “un manuale che indicherà come intervenire sulla struttura rispettando il progetto originale. È fondamentale farlo prima che incominci il percorso di riqualificazione: per questo abbiamo studiato a fondo i disegni di progetto. È necessario capire cosa fa parte del progetto originario di Nervi e cosa no. Vogliamo anche dare informazioni sulla manutenzione. Noi non possiamo decidere del suo futuro utilizzo, ma possiamo fornire delle linee guida che torneranno utili anche fra decenni”.
Stanno discutendo del futuro del Flaminio il Comune di Roma, Coni e Federugby, un accordo tra le parti dovrebbe essere preso a breve in modo da far tornare lo stadio da 25.000 posti a gestione diretta di FIR. Al Flaminio tornerebbe la sede con gli uffici della Federazione Italiana Rugby. Il presidente federale Alfredo Gavazzi un anno fa dichiarava: “il Flaminio potrebbe diventare la sede dei match delle nostre Nazionali giovanili, dell'Italdonne e del Seven. Senza contare che potrebbe diventare la casa di una franchigia”.
Insomma la Fir rivuole la “casa della palla ovale”, c’è da attendere i tempi e i costi per un’operazione di questo genere, dati che non sono ancora stati annunciati.