Giovanni Sanguin: come si prepara atleticamente la nazionale di rugby

La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio, è pronta. Giovanni Sanguin, responsabile della preparazione fisica della Nazionale di Conor O’Shea ci racconta, da Roma, del suo lavoro con gli atleti azzurri che lasceranno l’Italia martedì alla volta di Singapore, dove affronteranno la Scozia nel primo dei tre test match del tour sotto l’equatore. Comincia con una definizione molto personale del suo ruolo: “Il preparatore fisico? Lo riconosci subito - assicura - È quello al quale tutti sputano o vorrebbero sputare quando la squadra perde o fa fatica a raggiungere gli obiettivi previsti”. Se lo dice lui…

Come procede il lavoro, sputi a parte?
Veniamo da due settimane di lavoro intenso già svolto, nel corso delle quali abbiamo ripreso i contenuti relativi alla resistenza veloce, al condizionamento generale e alla forza intesa come forza massimale.
E da adesso in poi, quale sarà il menù?
Intensità e densità, con il focus puntato su concetti come attenzione e accuratezza. Da domani a mercoledì la parola d'ordine sarà “attenzione all'attenzione”. Compito mio e dei miei collaboratori sarà vigilare perché non vi siano, in questo specifico ambito, cali di tensione. Cali di attenzione, appunto.
Qualcosa di più, quindi della semplice reattività?
Di più completo, direi. A noi interessa mandare in campo atleti sempre e comunque disponibili al gioco. Corro, impatto, cado, mi rialzo, rientro velocemente nell’azione a seconda del mio ruolo tattico rispetto alla situazione variabile entro cui sono chiamato a muovermi e a prendere decisioni. Tecnicamente si chiama Work Rate, ed è l’indicatore più affidabile per valutare la qualità della prestazione. Banalizzando, ma nemmeno troppo: fare tanto, farlo bene, farlo ad alta intensità e fino alla fine. Siamo nel delicato campo del lavoro senza palla. È in questo ambito che si giocano i rapporti di forza con le Nazionali di alto livello.
Come hai trovato i giocatori? Dal punto di vista della condizione.
Meglio rispetto al passato. Direi di un buon 15% più performanti, più preparati. Questo per quanto riguarda i dati quantitativi. Mi piace però aggiungere un’impressione personale. Ho visto tanta voglia di fare, di mettersi a disposizione di un progetto. L’ambiente è buono, i ragazzi sono soddisfatti, sereni e determinati. Di norma, queste componenti dovrebbero innescare un meccanismo di sinergia che porta a conseguire risultati di qualità elevata. È quanto tutti noi ci auguriamo. Ma il nostro è un augurio che poggia si basi che appaiono solide. Più solide che in passato.
L’Italia affronterà, nell’ordine: Scozia, Fiji e Australia. Da tifoso che conosce la realtà di questa Nazionale dal di dentro: quante ne vinciamo?
Due su tre. E non parlo da tifoso.
E se così non dovesse andare? Sputi?
È il nostro destino
A giorni comincerà la sua collaborazione con Rugbymeet, di cosa si tratta?
Mi è stato chiesto di elaborare alcune schede relative alla preparazione fisico atletica adattate a rugbisti amatoriali, non professionisti. In pratica, alla grande base del nostro movimento. Il mio obiettivo è fornire uno strumento agile e facilmente utilizzabile da parte anche di chi non può dedicare tante ore alla preparazione fisica. Ritengo che anche un dilettante o un giovane alle prime armi possa ottenere sensibili miglioramenti prestazionali, a patto che lavori con continuità e con metodo.
Qualche anticipazione?
Abbiamo pensato a 5 schede di preparazione atletica che vadano a colmare la pausa estiva e possano contribuire ad un inizio di stagione ottimale per tutti gli atleti.

Le schede saranno divise in:

1° scheda: ripresa attività

2° scheda: forza e potenziamento

3° scheda: cardio conditioning

4° scheda: esplosività

5° scheda: scarico pre-stagione

Le schede di preparazione atletica di Giovanni Sanguin sono una delle soprese estive di Rugbymeet a tutti i nostri utenti....l'estate deve ancora arrivare insieme ad altre novità!

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Foto Elena Barbini