Lo strano caso doping di Ashley Johnson
Il tallonatore dei Wasps Ashley Johnson (1,85 m x 112 kg) era stato squalificato per doping dopo un controllo a sorpresa dello scorso 7 febbraio. Il 32enne sudafricano è risultato positivo alla hydrochlorothiazide, sostanza considerata illegale dalla WADA perché può essere usata per eliminare tracce di sostanze dopanti e farmaci. In poche parole Johnson avrebbe utilizzato una sostanza considerata “coprente”.
Tuttavia, in un'audizione condotta da una commissione antidoping indipendente, è stato accertato che Johnson ha assunto involontariamente la sostanza, il farmaco infatti non era altro che un bruciatore di grassi di sua moglie chiamato "The Secret”. L’integratore contiene l’hydrochlorothiazide, pur non essendo annotato tra gli ingredienti.
Si è dunque constatato che non c’è stata “colpa significativa” da parte di Johnson e quindi l’ex Springboks, scontati i sei mesi di squalifica, potrà giocare di nuovo dal 6 agosto e non salterà nessun impegno con i Wasps. Wasps che nel frattempo gli avevano dimezzato l’ingaggio.
Il Direttore tecnico dei Wasps Dai Young, ha dichiarato: “Ashley è agli Wasps dal 2012 e in questi anni ha superato senza problemi moltissimi test antidoping. È una persona estremamente onesta, ha commesso un unico errore casuale per il quale ha subito alzato le mani, si è scusato, e ha accettato la squalifica”.
“Questa situazione ha evidenziato quanto facilmente un giocatore può commettere un errore di questo tipo.”