Massimo Brunello: l’analisi del coach di Calvisano sul prossimo Top 12
La palla passa a Brunello. L’analisi del coach di Calvisano sul prossimo Top 12. I gialloneri esordiranno in casa: il Verona ha chiesto l’inversione di campo. Tante partenze ma anche tanti arrivi di qualità per il Patarò, che però dovrà aspettare per recuperare Chiesa, Venditti e Lucchin.
Cambia la prospettiva, non le condizioni. Per Calvisano il primo Top 12 si prospetta nel segno della riscossa, forte di un ricambio di atleti all’altezza dei nomi che hanno lasciato la piazza bresciana per il Pro 14 (Rimpelli, Zilocchi, Tuvaiti, Pettinelli), per altre squadre di massima serie (D’Onofrio, Giovanchelli, Mortali) o per tornare in Argentina (Novillo e Paz). I nuovi arrivi sono tutti di spessore (Manfredi e Zanusso in prima linea, Van Vuren in seconda, Koffi e Vunisa in terza, Pescetto e l’australiano Lane in mediana, Mazza e Van Zyl dietro) e ad arricchire la rosa ci sono diversi elementi usciti dall’Under 18 tra cui il pilone Gianmario Ferrari e il terza linea Carlo Amadei, aggregati in pianta stabile con la prima squadra.
Il Patarò Calvisano riparte da quella finale persa a Padova, segnata anche dalla sfortuna per l’infortunio ad un faro del gioco giallonero come Alberto Chiesa.
“Purtroppo Alberto ne avrà ancora per qualche mese prima di poter tornare a disposizione”, spiega Massimo Brunello, alla quarta stagione sulla panchina giallonera, “Gli infortuni di fine stagione, che hanno anche inciso sul nostro rendimento, rischiamo di portarceli avanti a lungo. Oltre a Chiesa sarà fuori fino ad almeno ottobre anche Gabriele Venditti, mentre per Enrico Lucchin dovremo aspettare gennaio”.
Come valuta la nuova rosa rispetto allo scorso anno?
“Sono andati via ottimi giocatori, che qui hanno fatto benissimo, ma chi è arrivato lo è altrettanto. Direi che nel complesso ci siamo rinforzati un po’ dappertutto. Stiamo ancora aspettando Sam Lane, impegnato nelle finali del campionato australiano con il Manly di Sidney. Ci raggiungerà ad inizio settembre. Gli altri nuovi sono tutti qua e devo dire che c’è molta qualità. C’è il ritorno di un professionista come Samuela Vunisa, che conosce bene l’ambiente di Calvisano. Ci sono altri giocatori che conosciamo come Nazionali, come Matteo Zanusso, talenti dell’Italia Under 20 e altri elementi che per noi rappresentano ottime scelte per il Top 12”.
Come procedono gli allenamenti?
“Finiamo oggi la seconda settimana di carico. I ragazzi sono arrivati pieni di voglia di fare, per ripartire con il piede giusto. Si soffre un po’ il caldo ma non sarà solo un nostro problema immagino. Comunque finora li ho visti bene: c’è consapevolezza di essere un gruppo che può puntare in alto e voglia di riprenderci quel che abbiamo lasciato a Padova”.
E delle altre chi è stata la regina del mercato?
“A mio parere tutti hanno cercato di rimpiazzare i partenti con giocatori altrettanto validi, in modo intelligente. Direi comunque che Fiamme Oro e Petrarca Padova sulla carta hanno ottenuto qualcosa in più. Hanno fatto scorta di giovani validi ed hanno ancora posto per uno straniero. Inoltre hanno organici numerosi che possono tenere botta anche a fronte di infortuni. Le favorite sono loro. Subito dietro vedo Calvisano e Rovigo. Poi ovviamente bisognerà fare i conti con Viadana, Medicei e Valorugby Emilia, tre squadre che secondo me hanno le carte in regola per giocarsi l’accesso ai playoff”.
Chi dovrà lottare fino all’ultimo per la salvezza?
“E’ più difficile un pronostico sulla salvezza. Gli equilibri in coda sono sottili, con dodici squadre e due retrocessioni poi ci sarà da stare molto attenti. Anche società con ambizioni possono subire un contraccolpo psicologico per alcune sconfitte e trovarsi invischiati fino all’ultimo nella lotta per la salvezza. Ogni punticino sarà prezioso. E’ presto per dire chi rischia di più: probabilmente chi sale dalla Serie A, perché faticherà un po’ per adattarsi ai ritmi del Top 12”.
Cosa si aspetta dall’esordio a Verona contro una delle due matricole?
“Giocheremo a Calvisano”, rivela Brunello, “Ci hanno chiesto l’inversione campo per poter ultimare i lavori del nuovo stadio”. “Devo fare i complimenti al Verona. Con intelligenza e passione, facendo un passo alla volta, stanno investendo molto sugli impianti e sui giovani. E’ una società ambiziosa che vuole crescere ancora. Poi in campo probabilmente pagheranno lo scotto della prima volta nella nuova categoria ma se troveranno velocemente un equilibrio saranno un’altra avversaria a cui fare attenzione. Credo che possano fare un buon campionato, li affronteremo con maturità e rispetto”.
Visto il via vai tra Calvisano e Zebre delle ultime stagioni vi sentite un po’ il trampolino per il Pro 14?
“Da quando alleno qui sono sempre arrivati giovani talentuosi da valorizzare. Crediamo molto in questa filosofia, nel riuscire a far da ponte tra livello nazionale e Pro 14. Sono convinto che lo stiamo facendo bene: di solito chi si distingue da noi poi dà soddisfazioni anche con le franchigie e in alcuni casi diventa protagonista in Nazionale, com’è successo per Minozzi e Mbanda”.
Quanti permit players avete in rosa?
“Al momento due: Casilio e Fischetti con le Zebre. Finora si sono allenati sempre a Parma. Nei prossimi mesi forse rientreranno tra i permit anche Venditti e Manfredi, al momento fermi per infortunio come pure Lucchin che molto probabilmente sarebbe stato incluso nella lista”.
Cosa vi aspetta nelle prossime settimane di pre-campionato?
“Finora stiamo completando il programma di atletica e preparazione fisica, dalle prossime settimane ci alleneremo di più con la palla. Faremo pausa tre giorni a Ferragosto, poi ci aspettano tre amichevoli: sabato 25 in casa con Mogliano, il 1 settembre a Badia Polesine per il Memorial Pedrini e venerdì 7 settembre con il Valorugby Emilia, qui a Calvisano”.
Che campionato sarà questo primo Top 12?
“Sono molto curioso e speranzoso. Vedo sempre più competenza tecnica e organizzazione generale nei club, tanta voglia di crescere. Credo ci sarà da divertirsi. Speriamo soprattutto che questo Top 12 possa regalare tante belle partite anche durante la stagione e non solo nei playoff. La qualità dello spettacolo è fondamentale se si vuole riportare la gente allo stadio”.